Una conferenza stampa atipica, quella che ha visto al centro i Giochi del Mediterraneo di Taranto, mostrando il volto di una città impaziente, dedita poco all’ascolto
Conferenza stampa sui generis quella tenutasi oggi alla Camera di Commercio di Taranto, e presieduta dal Commissario straordinario Massimo Ferrarese, il quale oltre a barcamenarsi tra i meandri oscuri della impiantistica sportiva del prossimo futuro, ha parato, schivato e, all’occorrenza restituito, i colpi della mitraglieria incalzante di una stampa anabolizzata , carica di steroidi. Fucilate a salve si intende, ma di sicuro piuttosto chiassosa. Quasi imbarazzante il siparietto di interruzioni, sovrapposizioni e profluvio di domande barra considerazioni barra critiche barra lagnanze.
Ferrarese che , al centro della scena e del “fuoco amico” , (ma neppure), ha infine rassicurato: “Mi sento tarantino”. Parole tanto care e necessarie per gli uditori in sala e non, perché se non sei di qui , non puoi, non sai o non vuoi fare gli interessi di questa disgraziata terra.
Piuttosto anacronistico quanto infondato, considerando l’innumerevole pletora di personaggi che a dispetto del pedigree a tinte rosso e blu, negli anni ha manifestato di prediligere a cosa pubblica questione privata, anzi privatissima. Brandendo da un lato i colori della maglia e dall’altro foraggiando personalismi e coltivando orti modesti.
“Se lavoriamo con gioco di squadra e correttezza le opere si faranno”. Mi spiace contraddire il garbato Commissario ma qui non siamo abili nei giochi di squadra, come nei turni di parola.