Gli esponenti di Fim Fiom e Uilm scrivono al Premier Meloni sottolineando la necessità di non perdere ulteriore tempo
“Considerate la grave crisi del gruppo siderurgico, l’insostenibile questione sociale e la mancanza di tempo disponibile, è necessaria una soluzione immediata prima che la situazione diventi irreversibile. Non possiamo permetterci di perdere altro tempo”. Così, in una lettera inviata al premier Giorgia Meloni e per conoscenza ai ministri coinvolti nella vertenza, Giorgetti, Urso, Calderone, Fitto e Pichetto Fratin, i leader di Fim Fiom e Uilm tornano in pressing sul governo per la vertenza dell’Ex gruppo Ilva, Acciaierie d’Italia sollecitando un nuovo confronto, dopo quello del 27 settembre a palazzo Chigi dal quale, sottolineano, “non abbiamo ricevuto le risposte auspicate” né “nessun impegno circa il prosieguo di discussione”.
Eppure, scrivono ancora, “in questa fase il confronto con le organizzazioni sindacali è indispensabile e deve essere sostanziale per costruire le migliori scelte che diano un futuro di rilancio sostenibile dell’intero gruppo Ex Ilva”. E ricordando la mobilitazione messa in campo nei giorni scorsi che culminerà con lo sciopero di 24 ore per tutti i siti del Gruppo siderurgico il 20 ottobre prossimo con una manifestazione e un corteo a Roma che si concluderà nei pressi di Palazzo Chigi, elencano le criticità ancora non risolte.
“La maggior parte degli impianti sono fermi o a marcia ridotta, i luoghi di lavoro sono insicuri, la situazione debitoria è insostenibile, il massiccio utilizzo della cassa integrazione, i bassi livelli produttivi e l’incompleta ambientalizzazione”, ricordano all’unisono Roberto Benaglia, Michele De Palma e Rocco Palombella nella lettera sottolineando come tutto questo renda “poco credibile la gestione di Acciaierie d’Italia con una governance a maggioranza ArcelorMittal” che non ha mantenuto “nessun impegno assunto nei suoi 5 anni di gestione”.
Allo sciopero, ricordano ancora le tute blu di Cgil, Cisl e Uil, i sindacati hanno affiancato anche la richiesta di audizioni alle commissioni Attività produttive di Camera e Senato; presidi il 16 ottobre prossimo dei presidi presso tutte le Prefetture delle città interessate dal gruppo ex Ilva e manifestazione con corteo per le vie della città di Roma che si concluderà nei pressi di Palazzo Chigi. (Adnkronos)