Per il coordinatore cittadino di Taranto e consigliere nazionale di “Noi Moderati”, Pierfilippo Marcoleoni, “il sindaco, al pari di Penelope, tesse e disfa la tela della sua maggioranza consiliare un giorno sì e l’altro pure, destinando Taranto ad una gestione precaria”
“E’ una crisi culturale ancor prima che politica quella che attraversa la Giunta Melucci. Una crisi valoriale, di contenuti. Una crisi che nega il progetto per fare spazio alle intemperanze caratteriali e alla mera gestione di un potere fine a se stesso”.
Questa la disamina dell’attuale amministrazione comunale tarantina operata da Pierfilippo Marcoleoni, coordinatore cittadino di Taranto e consigliere nazionale di “Noi Moderati”.
“Il sindaco – afferma Marcoleoni – al pari di Penelope, tesse e disfa la tela della sua maggioranza consiliare un giorno sì e l’altro pure. Ma, cosi facendo, destina la città ad una gestione precaria. La relega all’improvvisazione amministrativa. All’insipienza propositiva. Giochi del Mediterraneo, Kyma Ambiente, ex Ilva, recupero del centro storico, piano del traffico cittadino, depauperamento commerciale, sistema dei tributi locali: ognuno di questi specifici aspetti della nostra vita quotidiana mostra la scarsa aderenza dell’attuale ceto politico locale ai problemi affrontati – e subiti – da Taranto. La loro distanza dalla soluzione dell’esistente. L’impreparazione palese celata nell’arroganza di certi personaggi. Sbagliare è una cosa, reiterare l’errore è un’altra. Più allontani nel tempo la soluzione delle emergenze e più le stesse si aggravano, rischiano di divenire non più recuperabili.“.
Secondo il coordinatore cittadino di Taranto e consigliere nazionale di “Noi Moderati” “Taranto, per la sua specifica storia, per le ambizioni che nutre, non può permettersi una stasi di questo genere. Prima dei gruppi whatsapp, con i quali regolare i conti di una maggioranza di centrosinistra raccogliticcia e ai titoli di coda, consumare vendette e dispensare anatemi, viene il bene di Taranto e dei tarantini. E, invece, avanza la povertà a tutti i livelli. Chiudono i negozi. Assistiamo inermi all’inverno demografico. Confondiamo la visione con le visioni che albergano, forse, nella testa di qualcuno”.
“Così operando, però – conclude Marcoleoni – cioè non operando, una comunità lentamente muore. Proprio come recitano quei versi di un grande poeta del passato”.