mercoledì 15 Gennaio 25

ANDAMENTO LENTI

Dalla rivoluzione alla conservazione, dall’essere incendiari a divenire pompieri, serve appena un giro Lenti di lancetta. Fenomenologia di Antonio Lenti, consigliere comunale, ex agitatore di piazza che sognava un mondo nuovo. Quanti danni ha fatto un certo ambientalismo religioso, e i suoi finti interpreti, a questa città

Da incendiario a pompiere il passo è breve. Dalla rivoluzione alla conservazione serve appena un giro Lenti di lancetta, il passaggio dalla piazza al Palazzo. Un solo anno di legislatura è più che sufficiente perché la trasformazione possa dirsi compiuta. Il potere crea vertigini, difendersene è operazione difficoltosa. Ai limiti dell’impossibile. Perderlo, poi, il potere intendiamo, rischia di lasciarti al verde. La storia di Antonio Lenti, consigliere comunale, esponente di Europa Verde, giovane agitatore che sognava un mondo nuovo, la decrescita felice per gli altri e non certo per se stesso, la sollevazione degli ultimi, ricorda quella canzone dei Tullio De Piscopo: Andamento lento.“Scivola, come un’onda libera ti porta via/Andamento lento questa melodia/Risonanze nere senza ipocrisia/Andare un po’ più su/E vieni, vieni con me (Oh, oh)/E vieni, vieni con me (Eh, oh)/Alelai, alelai, alelai, vien’ appriess a me/”.

Lenti di seguire il partito che lo ha eletto non ha alcuna intenzione, di passare all’opposizione non ci pensa neanche. Rischierebbe, qualora sedesse tra i banchi della minoranza, di perdere il posto in alcune commissioni consiliari. Si ridurrebbero i gettoni di presenza conseguiti. Lo stipendio a fine mese, insomma, subirebbe una decisa cura dimagrante. Persino l’appoggio esterno, il nostro Andamento Lenti, vede come fumo negli occhi. Una sciagura. Una sorta di rischio non calcolato. Per lui, ormai, esiste solo Melucci. Lo seguirebbe in ogni dove, lo difenderebbe contro chiunque. Tornerebbe in piazza – e abbandonerebbe per un attimo la poltrona – ad una sola condizione. Per passare dall’altra parte della barricata, tra le fila di un potere costituito e non più con i manifestanti, pur di proteggere il sindaco.

Le battaglie sul siderurgico che ammala e uccide rappresentano il passato. La delega assessorile all’Ambiente assegnata a Lussoso, prossima a passare con l’odiato Renzi dei decreti salva-Ilva, il presente. Nel mezzo, in questo interstizio senza tempo, nel vulnus molle del tornaconto personale, lentamente muore un ideale, la passione giovanile di chi giovane continua ancora ad essere, la lotta contro i soprusi. Con queste Lenti a contatto si vede sfocato.

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