mercoledì 15 Gennaio 25

Uno, nessuno e centomila

Con Emiliano, poi con Calenda, poi di nuovo con Emiliano, adesso il folle innamoramento per Renzi e gli ammiccamenti con Fitto. Fenomenologia del sindaco di Taranto, l’uomo venuto dal mare a proprio agio sulla terraferma e i suoi Palazzi del potere

Più Pirandello che Marcuse. Più Uno, nessuno e centomila che l’Uomo a una dimensione del filosofo della scuola di Francoforte. Per Melucci, volendo riproporre un vecchio aforisma di Ennio Flaiano, la linea più breve tra due punti è l’arabesco. La soluzione al caos (innescato) risiede nell’improvvisazione, nel calcolo ponderato che conduce dritto all’intruglio. Tutto finisce con l’essere niente – e viceversa –  quando di mezzo c’è l’ex operatore portuale fattosi sindaco, l’uomo venuto dal mare a proprio agio sulla terraferma e i suoi Palazzi del potere. Quando, insomma, incroci colui che agli innamoramenti improvvisi frappone gli addii repentini. E gli strappi emotivi al ragionamento politico. Coniugare Renzi a Calenda, Fitto ad Emiliano, l’olio all’acqua santa è operazione semplice per il transformer della politica tarantina. Una passeggiata lungo il viale dei tramonti possibili, un tiro di sigaretta al crocicchio delle probabilità caldeggiate.

Sull’ex Ilva, Melucci ha danzato sul titanic delle ragioni degli ultimi, cioè dei tarantini, e gli opportunismi dei furbi, cioè tutti gli altri, praticamente con chiunque. Prima con Emiliano, fautore di una soluzione green della fabbrica. Poi con Calenda che, da ministro, ci ha rifilato il bidone a molte cifre di Arcelor Mittal. Poi di nuovo con Emiliano, perché da decarbonizzare più che la fabbrica era la (sua) maggioranza politica datasi appuntamento in Consiglio comunale. E adesso con Renzi, e l’inconsistente Italia Viva, che di vivo ha regalato solo decreti salva Ilva in una Taranto sempre più moribonda. E sempre adesso con Fitto che di Accordi di Programma, altro innamoramento adolescenziale che fece perdere la testa a Melucci solo qualche mese fa, non sa che farsene considerate le sue posizioni ultraliberiste sul tema.

Questo schema, questa instabilità stabile, è possibile replicarla per i Giochi del Mediterraneo. Per le maggioranze a geometria variabile di stanza a Palazzo di Città. Per le appartenenze che si nutrono di leale ingratitudine. Per i sorrisi ammiccanti verso l’ultima conquista che ci ha conquistati. “Di ciò che posso essere io per me, non solo non potete saper nulla voi, ma nulla neppure io stesso.” Pirandello e il suo Uno, nessuno e centomila…

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