Intervistato da Il Giornale, il legale di Michele Misseri, Luca La Tanza, parla del suo assistito che domani sarà scarcerato dopo 7 anni di carcere
Un uomo solo, che da domani tornerà a vivere in quella che i media all’epoca ribattezzarono come la “villetta degli orrori”, in cui avvenne l’omicidio della 15enne Sarah Scazzi, a fine agosto 2010.
Questo il ritratto che emerge dall’intervista che l’avvocato Luca La Tanza, legale di Misseri, ha rilasciato a Il Giornale.
Michele Misseri, zio della giovane Sarah, finì in carcere 7 anni fa per occultamento di cadavere e omissione di prove ma non ha mai smesso di autoaccusarsi dell’omicidio della nipote, per il quale stanno invece scontando l’ergastolo la figlia, Sabrina Misseri e la moglie, Cosima Serrano.
In questi 7 anni di carcere “zio Michele”, che a a breve compirà 70 anni, si è comportato da detenuto modello, frequentando corsi di pittura, falegnameria e giardinaggio.
La Tanza riferisce che, fino ad un anno fa, alcune persone si erano offerte di trovargli un lavoro, ma nessuna di loro si è fatta concretamente avanti in vista della scarcerazione.
Nessun parente prossimo, la moglie e la figlia in carcere a cui ha scritto spesso in questi anni, senza mai ricevere risposta, Misseri si prepara a tornare a casa e a cercare di riprendere una vita “normale”.
“Forse nelle persone è rimasto il dubbio” azzarda La Tanza, che spera che dopo i primi giorni di clamore l’attenzione verso il suo assistito vada scemando: “C’è il rischio che qualcuno possa fargli del male, ma su questo confido nell’attenzione delle forze dell’ordine”.
L’opinione pubblica, in effetti, non ha dimenticato il caso Scazzi: la scomparsa della ragazza, l’annuncio del ritrovamento del cadavere dato in diretta TV, le confessioni e i tentativi di depistaggio, ne fecero all’epoca un vero e proprio caso mediatico, che portò il piccolo comune dell’entroterra tarantino all’attenzione della ribalta nazionale e non.
Ed è proprio il timore del sindaco di Avetrana, Antonio Iazzi, che nel firmare l’ordinanza di chiusura di via Deledda al traffico per la giornata di domani, ha chiesto di evitare “il circo mediatico” degli anni precedenti: “Vorremmo che Avetrana non fosse più ricordata per questo doloroso evento e che ci fosse meno clamore, anche per rispetto nei confronti della famiglia di Sarah”.