Il segretario generale del sindacato, Davide Sperti, parla del clima di preoccupazione dei dipendenti del siderurgico tarantino e degli appalti. E sul possibile aumento della cassa integrazione afferma: “Non abbiamo avuto alcuna comunicazione”
Una settimana di assemblee per la Uilm Taranto, in vista della presentazione dell’ipotesi di piattaforma sul rinnovo del CCNL.
“A parte illustrare la piattaforma, non poteva mancare un aggiornamento doveroso sulla situazione dello stabilimento – afferma il segretario generale del sindacato, Davide Sperti – I lavoratori sono stanchi, delusi, c’è un clima di logorio e frustrazione: abbiamo sempre detto che il nemico numero uno non era Arcelor Mittal ma la rassegnazione”.
“Non abbiamo mai caldeggiato l’amministrazione straordinaria ma siamo consapevoli del fatto che fosse l’unica soluzione possibile per estromettere dalla fabbrica chi aveva interessi divergenti dal nostro. Così come siamo consapevoli che non esistano uomini della provvidenza: manca la liquidità, gli impianti sono in stato di abbandono, la cassa integrazione continua a mortificare la dignità dei lavoratori e i dipendenti dell’appalto hanno passato anche la Pasqua senza un euro. Questo, però, deve essere un momento prima di ricostruzione sociale e poi ambientale e industriale: dobbiamo restare uniti e al Governo chiediamo di smetterla con la politica degli slogan e di concretizzare soluzioni che rispondano alle esigenze di tutti. Il destino della siderurgia nazionale viene dopo i lavoratori, almeno per noi”.
E sull’ipotesi di un aumento della cassa integrazione dopo le festività pasquali il segretario generale della Uilm Taranto afferma: “Non abbiamo avuto alcuna comunicazione in merito. Evidentemente, con l’avvio dell’amministrazione straordinaria bisognerà volturare la cassa integrazione già attivata per tutto il 2024. Sui numeri, però, non abbiamo alcuna contezza. Voglio aggiungere che basterebbe poco, una gestione più sobria e attenta ai lavoratori e alle loro esigenze, dai dispositivi personali di sicurezza alla carta asciugamani”.
Sul piano industriale Sperti afferma: “È ora che sia presentata una visione, finora assente. L’indotto? La loro retribuzione è passata dall’essere un diritto costituzionale all’essere un privilegio. Abbiamo lottato per non ripetere quanto accaduto nel 2015, ora ci sono delle schiarite e rispetto alla prima amministrazione straordinaria vediamo delle garanzia maggiori a tutela delle imprese appaltatrici”.