lunedì 2 Dicembre 24

Temporary Art, i tesori nascosti del MArTA saranno esposti al pubblico

Presentate le nuove proposte di allestimento del museo dalla direttrice, Stella Falzone

Oggi nella sede del Museo Archeologico Nazionale di Taranto, si è svolta la conferenza stampa della direttrice del MArTA, Stella Falzone.

Avevo promesso che ci saremmo rivisti quando ci fossero state importanti novità da comunicare e quindi oggi mantengo la promessa” – ha detto la direttrice, presentando in anteprima le nuove proposte allestitive che riguardano l’istituzione museale tarantina.

In realtà – spiega – chi in queste settimane è venuto al MArTA, i cambiamenti li ha già potuti notare da vicino, ma, come scelta di stile, abbiamo preferito lasciare in disparte la comunicazione, per non sovrapporci all’importante momento di ritualità e spiritualità che vive la città durante la Settimana Maggiore“.

Terminate le feste, e con l’importante dato di affluenza di 5.159 visitatori tra la Domenica delle Palme e la scorsa domenica 7 aprile, la direttrice ha voluto incontrare la stampa per dettagliare più nello specifico il lavoro in progress che si sta realizzando all’interno del MArTA, per rendere il museo tarantino sempre più attrattivo e interessante.

Innanzitutto presentiamo un progetto che restituisce luce, dopo anni di buio, ai tesori nascosti del MArTA – afferma Stella Falzone – Si tratta della Temporary Art, un contenitore fluido, in uno spazio dinamico come la hall di ingresso del Museo, che ciclicamente porrà in esposizione alcuni dei circa 6mila reperti custoditi per deposito (4 depositi in tutto -ndr)”.

E’ un’opera di riemersione che sottolinea la ricchezza di questo sito che da Viola in poi ha saputo raccogliere, custodire e preservare ciò che senza il MArTA si sarebbe potuto perdere, finendo per alimentare il mercato illegale che dalla fine dell’800 agli inizi degli anni ’90 ha caratterizzato la ricerca archeologica in Puglia.

In questo nuovo spazio espositivo anche la community del MArTA potrà diventare protagonista grazie a “Lo scelto per voi”.

Ogni mese infatti, il Museo Archeologico Nazionale di Taranto proporrà una selezione di alcuni reperti dei depositi, e il più votato dal pubblico conquisterà uno spazio da protagonista nelle vetrine di ingresso della Temporary Art.

Nell’ottica dell’arricchimento delle collezioni rientra anche il progetto in fase di completamento dell’Art in Progress, che di fatto propone nell’esposizione permanente (con circa 16mila reperti – ndr) anche manufatti in oro che erano conservati nei depositi, e ricolloca al centro dei percorsi e alla pubblica fruizione importanti testimonianze archeologiche riportate in patria dal Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC).

Tra questi anche il famoso cratere a volute con scene d’Oltretomba restituito dal Paul Getty Museum di Malibù (320 a.C. circa) e ora esposto al I piano del Museo accanto al Cratere del Pittore di Dario (foto in allegato).

L’altra novità importante che riguarda l’esposizione sarà quella che pone in risalto la valenza internazionale del MArTA.

Attualmente almeno 100 reperti del Museo Archeologico Nazionale di Taranto sono in importanti esposizioni in Cina, America Latina e in mostre in Italia e in Europa – dice Stella Falzone – Si tratta di ambasciatori del nostro patrimonio e del territorio di cui andare particolarmente fieri.

I cartelli “Reperti in viaggio” esposti nelle vetrine testimoniano i percorsi di cultura che il MArTA è in grado di segnare, riportando al centro dell’attenzione internazionale anche l’importante attività di scambio con altri territori e altre culture.

Tra le novità presentate ufficialmente stamattina anche gli spazi già allestiti del MArTA Caffè.

Ieri si è chiusa la fase della manifestazione d’interesse per gli operatori commerciali che potranno prestare questo servizio – commenta la direttrice – e contiamo, pertanto, nei prossimi mesi di arrivare all’assegnazione di questo spazio caffetteria, dove arte e gusto si fondono per una nuova experience multisesoriale che migliorerà anche la stessa fruzione del museo.


   

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