I provvedimenti legislativi, varati dal Governo negli scorsi giorni, adesso sono al vaglio della Corte dei Conti. Servono almeno tre mesi per effettuare le verifiche tecnico-contabili. Ma tutto questo tempo non c’è, pena l’impossibilità di riuscire ad organizzare l’evento per agosto del 2026. Cosa fare quindi? Stendersi sul lettino dello psicianalista e coinvolgere Invitalia. L’ordine d’azione è proprio questo, non scherziamo
I decreti per i Giochi del Mediterraneo ci sono. Il Governo ha firmato gli stessi solo l’altro ieri, con incomprensibile ritardo, affanni inopportuni, ma alla fine sono arrivati. Adesso sono al vaglio della Corte dei Conti per le doverose verifiche finanziarie. Soprattutto per quei contratti – e affidamenti – che prevedono lavori con importo a base di gara superiore alle soglie stabilite dall’articolo 35 del Codice degli Appalti. Cioè: con un valore più alto di cinque milioni di euro complessivamente considerati. Il problema, in questa storia gravida di problemi, nasce proprio qui. Il rispetto della legge, per potersi compiere, espletare, necessita di tempo. Così come le verifiche tecnico-giuridiche da parte della magistratura contabile. Almeno altri tre mesi ancora. Ma questa possibilità non c’è, non esiste, appartiene all’interpretazione dei sogni goffamente interpretati da Freud. Pena l’impossibilità di tenere i Giochi ad agosto del 2026.
Quando si registra un ritardo di tre anni e mezzo sul proprio ruolino di marcia, anche un giorno rischia di divenire fondamentale. Essenziale. Dirimente. Taranto, la Puglia, il Paese intero, possono permettersi di fallire un appuntamento internazionale così prestigioso? Di farsi fare le pernacchie, da dietro così come davanti, ad ogni angolo del mediterraneo? Certo che no. E,allora, come si dovrebbe agire? Utilizzare la procedura negoziata, per esempio. Una modalità che semplifica l’appaltabilità di un’opera. Altra cosa a cui si potrebbe pensare, sempre per accelerare l’accelerabile, è il coinvolgimento di Invitalia come stazione appaltante. I soli decreti attuativi firmati non bastano. Non possono bastare, considerata l’amorale perdita di tempo accumulata sin qui. Più che una manifestazione sportiva, i Giochi di Taranto, ricordano certe sedute psicoanalitiche.