venerdì 18 Ottobre 24

Raccolta differenziata a Taranto, Legambiente: “Di male in peggio”

“Percentuali fallimentari, basta rinvii. Passare al ‘porta a porta’, far pagare di più chi non differenzia i rifiuti”

“Fa impressione leggere sul sito dell’Osservatorio Regionale dei Rifiuti della Regione Puglia i dati relativi al primo trimestre 2024 della raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani nel comune di Taranto”. Lo riporta una nota di Legambiente di Taranto.

È alta la preoccupazione per i dati del primo trimestre 2024, che mostra come la percentuale di raccolta differenziata sia scesa al 22,35% al 31 marzo, rispetto al 23,8% del 2023. L’analisi mensile mostra un calo significativo: a gennaio 2024 la raccolta differenziata è stata del 21,85%, contro il 26,08% di gennaio 2023, e a marzo 2024 è stata del 22,23%, rispetto al 24,87% di marzo 2023.

Tuttavia, questo trend negativo non è un caso isolato. Negli ultimi anni, le percentuali di raccolta differenziata sono state del 25,15% nel 2020, del 24,93% nel 2021, del 27,42% nel 2022 e del 23,8% nel 2023. Se il trend del primo trimestre 2024 dovesse continuare, si registrerebbe il peggior risultato degli ultimi cinque anni, ben lontano dall’obiettivo minimo del 65% previsto dalla legge italiana.

È passato un anno da quando è stata annunciata la necessità di predisporre un nuovo contratto di servizio con Kyma Ambiente da sottoporre al vaglio del consiglio comunale, ma, ad oggi, non ne abbiamo traccia. L’associazione tarantina chiede quindi che questo venga reso noto al più presto, insieme ai cronoprogrammi e agli investimenti necessari per trasformare le dichiarazioni in atti concreti.

Legambiente, che sulla importanza di una efficace raccolta differenziata dei rifiuti è intervenuta più volte, torna a sollecitare ancora una volta l’Amministrazione Comunale di Taranto a prendere misure concrete per migliorare la raccolta differenziata, come l’adozione del sistema “porta a porta” in tutta la città.

Inoltre, propone di far pagare di più chi non differenzia e premiare chi produce meno rifiuti e differenzia meglio. È essenziale anche un controllo continuo sui rifiuti conferiti e l’adozione della tariffazione puntuale per la TA.RI., basata sulla quantità di rifiuti non recuperabili.

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