mercoledì 5 Febbraio 25

Ex Ilva, Palombella (Uilm): “Sentenza giusta, ma la fabbrica è quasi ferma”

“Se davvero si vuole salvaguardare la salute e l’ambiente e rilanciare lo stabilimento, ora è il momento di agire”

“La sentenza della Corte europea va nella giusta direzione, quella che indichiamo da tempo per salvaguardare la salute dei cittadini e dei lavoratori di Taranto: la valutazione dell’impatto sanitario nelle autorizzazioni per la produzione di acciaio. Allo stesso tempo, però, dobbiamo rilevare come oggi siamo in una situazione differente e paradossale: da una parte abbiamo un piano ambientale quasi ultimato e dall’altra abbiamo uno stabilimento quasi fermo, con una produzione al lumicino, migliaia di lavoratori in cassa integrazione, con più persone a casa che in fabbrica, e l’assenza di un piano industriale e di rilancio”. Lo afferma in una nota il Segretario Generale Uilm Rocco Palombella, dopo la sentenza della Corte Europea sullo stabilimento dell’ex Ilva di Taranto.

“Ci troviamo in una condizione disastrosa ma dal Governo e dai Commissari è arrivato solo l’aumento della cassa integrazione per 5.200 lavoratori, di cui 4.400 a Taranto, oltre la metà del totale dei dipendenti del Gruppo. Ribadiamo al Governo la necessità improrogabile di accelerare e velocizzare la decarbonizzazione, con la costruzione di forni elettrici.

Siamo stanchi delle promesse e delle passerelle, vogliamo fatti concreti, con progetti e scadenze ben precise.  – Afferma – Siamo stanchi di slogan che diventano puri esercizi retorici in assenza di un piano industriale che esprima obiettivi certi con le relative fonti di finanziamento necessarie a traguardarli. Se davvero si vuole salvaguardare la salute e l’ambiente e rilanciare l’ex Ilva, ora è il momento di agire. – Conclude Palombella – Non saremo mai complici di un disastro ambientale, sociale, occupazionale e produttivo.”

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