venerdì 18 Ottobre 24

Commercio, i numeri da economia bellica di Taranto

Chiusi 500 esercizi commerciali negli ultimi tre anni. La desertificazione produttiva colpisce soprattutto, ma non solo, le vie del Borgo Umbertino

Chiuse più di 500 attività commerciali negli ultimi tre anni. La desertificazione produttiva di Taranto non conosce soste. Fermate. Interruzioni. Colpisce, indiscriminatamente, ogni segmento economico. Si abbassano le saracinesche al ritmo di 100 negozi all’anno. Roba da economia bellica. Da processi finanziari più in linea con uno Stato di guerra che con una democrazia liberale. Si spopola soprattutto il centro, il cosiddetto Borgo Umbertino. Basterebbe farsi una passeggiata nelle centralissime vie D’Aquino e Di Palma per rendersi conto di quanto sosteniamo. Di quanto lo scenario si presti alla desolazione e alla depressione allo stesso tempo. Altrove, in altri luoghi della città, le cose non differiscono. Anzi.

Mancano politiche di settore degne di questo nome. Non esiste programmazione, un Piano del Commercio. Competenza riconosciuta nell’affrontare questi temi nodali. Umiltà nel rapportarsi con le associazioni di categoria. Sino ai primi anni ’90 del secolo scorso Taranto era meta, destinazione privilegiata per un’utenza che arrivasse anche da fuori: dai comuni della provincia, dalle realtà della vicina Basilicata. Un tempo, oggi non più. Si preferisce spendere, fare acquisti in altri contesti urbani. L’unico commercio che ancora regge, florido, anticiclico, è quelle delle chiacchiere. Ma, con le parole al vento, difficilmente lieviti di qualche decimale il prodotto interno lordo cittadino.

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