venerdì 18 Ottobre 24

Ex Ilva, Confindustria: “Preoccupazione sui costi della cessione del credito a Sace”

“Pur garantendo ai fornitori il 70% dei crediti, questa soluzione comporterebbe ulteriori oneri per le aziende”

“Va dato atto al Governo e in particolare al Ministro Adolfo Urso della straordinaria attenzione che oramai da più di un anno a questa parte viene rivolta alla vicenda ex Ilva nelle sue molteplici implicazioni: da quella della futura governance ai livelli occupazionali, dalla salvaguardia ambientale alla tutela delle imprese fornitrici”. Ad affermarlo è Salvatore Toma, Presidente di Confindustria Taranto, in riferimento alle possibili acquirenti e all’imminente pubblicazione del bando di acquisizione dell’acciaieria.

Tuttavia, il Presidente della Sezione Metalmeccanica e Navalmeccanica Pasquale Di Napoli manifesta preoccupazione riguardo ai costi dell’operazione di cessione dei crediti a Sace.

Pur garantendo ai fornitori il 70% dei crediti certificati e prededucibili, questa soluzione comporterebbe ulteriori oneri per le aziende, stimati intorno al 12% del valore del credito. Questo aspetto sta generando sfiducia tra molti imprenditori, già provati dalla perdita totale dei crediti nell’amministrazione straordinaria del 2015.

Pur riconoscendo l’importanza di questa “boccata d’ossigeno” per l’indotto, si chiede dunque un intervento del Governo per rivedere al ribasso i costi dell’operazione Sace, in modo da consentire alle aziende di aderire con maggiore fiducia, considerando che molte di esse hanno già subito pesanti perdite in passato.

“Ricordiamo – concludono il Presidente di Confindustria e della sezione metalmeccanica – che si tratta per la gran parte delle stesse aziende che videro definitivamente persi i propri crediti, alcuni dei quali molto ingenti, solo nove anni fa, e che ora, sia pure a fronte di un ristoro, avvertono tutto il peso di quei costi aggiuntivi che dovranno sostenere assieme alla rinuncia di parte dei crediti maturati”.

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