venerdì 18 Ottobre 24

LA VERITA’ DEL PRESIDENTE GIOVE

Intervista esclusiva al presidente dimissionario del Taranto calcio. “Le parole del vicesindaco Azzaro? Gravissime, sono al vaglio dei miei legali. Melucci una delusione, il ministro Abodi è sparito. Ferrarese sa che mai avremmo potuto giocare a Massafra, l’impianto non è omologato. Non regalo la società al Comune, chi fosse interessato deve trattare con il sottoscritto. Domani arriva in città Lucchesi, sarà il nuovo direttore generale”

Presidente Giove, il suo disimpegno dal Taranto calcio è definitivo?

“Si, è un capitolo chiuso ormai. Si tratta di una scelta compiuta a malincuore, un atto estremo che mai avrei pensato di dover contemplare. Ma come si fa a fare calcio in questa città? Come si fa? Me lo dica lei”.

Senza uno stadio dove poter disputare le partite casalinghe, intende?

“Non esiste imprenditore al mondo che farebbe il presidente di una squadra di calcio con le attuali condizioni. Neanche lo sceicco del Bahrein. Dove giocherà il Taranto dal primo ottobre? Quale sarà la nostra casa per i prossimi due anni?”.

La Commissione pubblici spettacoli, presieduta dal prefetto, non si è ancora espressa sulla possibilità di far svolgere i lavori e le partite di calcio in contemporanea allo Iacovone. Qualcuno ritiene sospetta la sua scelta di lasciare il Taranto proprio adesso.

“Il campionato inizia il 25 agosto, cioè domani mattina. Cosa c’è da aspettare ancora? Se si tenesse realmente al Taranto avrebbero già trovato soluzioni realmente spendibili”.

Il Commissario per i Giochi, Ferrarese, aveva suggerito la soluzione Massafra per venire incontro alle vostre esigenze.

“Ho molta stima del commissario, ma lui sa benissimo che il Taranto non avrebbe mai potuto disputare le partite casalinghe in quello specifico impianto. C’è un verbale della Lega, che lui conosce, ad attestarlo. Il rettangolo di gioco non è omologato per un campionato di Lega Pro, con i suoi 105 metri di lunghezza per 60 metri di larghezza, invece dei canonici 105×65. Di cosa stiamo parlando? Non mi si prenda ancora in giro”.

In questi otto anni di presidenza del sodalizio rossoblù, qual è il tradimento che più le ha fatto male?

“Quello del sindaco, Melucci. Credo non esistano esempi simili in nessuno altro luogo d’Italia. Un’Amministrazione comunale dovrebbe essere orgogliosa della propria squadra, tenere ai colori sociali della comunità rappresentata in luogo di una conflittualità permanente. Qui da noi, invece, si è cercato in tutti i modi di remare contro. Di creare problemi. Di rendere la navigazione incerta e burrascosa. Alla fine il torto più grave non è stato fatto a Massimo Giove, ma alla tifoseria tarantina. Spero un giorno, questi signori, possano rendersene conto”.

Il ministro Abodi?

“Sparito, non risponde più al telefono. Ho ancora conservati tutti i suoi messaggi, le sue continue rassicurazioni su una soluzione che sarebbe stata comunque trovata per il bene del Taranto. E’ agosto, sarà andato in vacanza con molta probabilità…”.

Il vicesindaco Azzaro, l’altro ieri, l’ha sostanzialmente invitata a lasciare il titolo sportivo nelle mani del sindaco.

“Le dichiarazioni di Azzaro le ritengo gravissime, sono al vaglio dei miei legali. Non aggiungo altro. Una cosa però voglio esplicitarla: il Taranto non lo regalo di certo. Se qualcuno fosse interessato a rilevare la società chiamasse il sottoscritto”.

A tal proposito si parla di Blasi, di piste baresi. Cosa c’è di vero?

“Ad oggi pomeriggio, nel mentre le concedo questa intervista in esclusiva, nessuno si è fatto vivo. Dico: nessuno. Le condizioni sono proibitive per tutti, lo ripeto. Il calcio è cambiato in questi ultimi due decenni”.

Quindi?

“Senza incassi al botteghino, raccolta pubblicitaria, minutaggio e valorizzazione degli atleti non si coprono i costi di gestione. Solo un pazzo, un tifoso viscerale di questi colori sociali come me, ha potuto coltivare l’ambizione di farcela per così tanto tempo”.

Lei ha parlato di un traghettatore che possa non disperdere quanto di buono fatto dal Taranto in tutti questi anni. Si tratta di Fabrizio Lucchesi?

“Si, Lucchesi domattina sarà a Taranto e si metterà subito al lavoro. Si tratta di un dirigente dalla grandissima valenza, molto esperto, da sempre affascinato della storia di questo club”.

Capuano resta?

“Ha un contratto da onorare, deciderà lui cosa fare. Assieme a Lucchesi che incontrerà, ripeto, domattina”.

Sente di voler dire qualcosa ai tifosi?

“State vicino al Taranto come sempre, tra l’altro, avete fatto. La città si ricompatti attorno alla propria squadra di calcio”.

 

 

 

 

 

 

 

 

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