venerdì 18 Ottobre 24

Mestizia scolastica

L’Italia ha un’edilizia scolastica vecchia. Solo un decimo delle nostre scuole è stato realizzato dopo il 1997. In Puglia preoccupano i casi di Taranto e Foggia

L’edilizia scolastica, in Italia, è vecchia. Datata più dei superati programmi di studio ministeriali. La maggior parte delle scuole, infatti, risulta essere stata costruita tra gli anni ’50 e i primi ’90. Prima, insomma, delle innovazioni normative intervenute negli ultimi trent’anni. Circa un edificio su 10 è stato realizzato dal 1997, con ampie differenze sul territorio nazionale. L’edilizia scolastica rappresenta una vera e propria cartina al tornasole del sistema educativo, perché la qualità del patrimonio scolastico è direttamente connessa con quella dell’esperienza educativa. Una scuola moderna, con aule, attrezzature e laboratori adeguati, potrà garantire anche un’offerta didattica più rispondente alle esigenze di alunni e insegnanti. Su 40mila edifici scolastici attivi, quelli fabbricati dopo il 2018 rappresentano una quota residuale, inferiore all’1% (0,8%). Con una variabilità territoriale che oscilla tra il 4,2% della Valle d’Aosta e lo 0,1% della Sardegna. Se si estende il periodo di analisi all’ultimo trentennio, circa un decimo dell’edilizia scolastica risulta costruita dopo il 1997.

Troppo poco per un Paese che si suole definire moderno, occidentale, europeo. Se focalizzassimo l’attenzione alla nostra Regione, la percentuale più bassa di edifici costruiti dopo il 1997 la detengono Foggia e Taranto (5,8% la prima, 7,1% la seconda). Meglio Bari (12,3%), Lecce (10%) e Brindisi (8,7%). Peccato la politica non dibatta di tutto ciò (e di molto altro); e l’informazione, tranne pochissime eccezioni, sembri poco interessata nel rendere pubblici questi dati.

Articoli Correlati