Dopo 34 anni il Taranto torna ad affrontare la Juventus, anche si tratta della Next Gen
Dal 1971 al 1990 sono dieci gli incroci in trasferta con la Juventus. Tutti in Coppa Italia, ovviamente e sempre con il medesimo epilogo di una sconfitta: da allora 34 anni di vuoto in gare ufficiali, a cui oggi si porrà fine. Giusto un particolare di differenza non da poco, perché si tratta della seconda squadra delle zebre, la Next Gen con cui non esistono precedenti. Resta la suggestione di affrontare un undici della società della Vecchia Signora, la più amata dai tifosi italiani e la più vincente dalle Alpi all’isola di Lampedusa. Fuori dai confini della penisola è tutta un’altra storia. La prima volta del Taranto contro la prima squadra della Juventus risale al 19 settembre 1971. La Coppa Italia aveva una formula diversa da quella odierna, per cui le partecipanti sono ripartite in gironi e i rossoblù sono inseriti nel gruppo quattro. In Piemonte matura una sconfitta pesante per 4-1 (stesso risultato anche nell’edizione 1974/75 della competizione) e a segnare sono Furino, Anastasi, Causio e Bettega, mentre per il Taranto Beretti pareggia momentaneamente l’evidente divario tra le due compagini. Nomi altisonanti, quelli dei torinesi, che al termine della stagione vincono lo scudetto, superando di una manciata di punti il Milan, che si consola parzialmente conquistando proprio la Coppa Italia in finale con il Napoli (1-0). Il Taranto ottenne un dignitoso 13esimo posto in Serie B, con un +10 sulla zona retrocessione. L’ultimo incrocio il 5 settembre 1990, con un passivo più digeribile: 2-0, ma altrettante firme di prestigio grazie a Baggio e Casiraghi. La stagione della Juventus è un fallimento. Allenata da Maifredi, è settima e fuori da tutte le competizioni internazionali per la stagione successiva. Il Taranto, invece, termina le sue fatiche in nona posizione a cinque punti dalla promozione in A. Un altro calcio, un altro Taranto e un altro sapore del quale si è perso il ricordo. Adesso i rossoblù sono in Serie C e devono lottare con le unghie e i denti proprio a discapito degli juventini, che vanno battuti per mantenere accesa la speranza salvezza, la cui luce non gode propriamente di ottima salute.