Filippetti e Tursi: “Auspichiamo in una migliore gestione dei processi partecipativi rivolti alla cittadinanza perché a questo giro per parlare del tutto si è parlato del nulla, trattando un Pug come una mano all in di poker, senza alcun focus tematico di merito”
“Non sono mancati i soliti stucchevoli trionfalismi, seguiti poi nella realtà da una pessima pubblicizzazione dell’incontro con il pubblico, dell’amministrazione comunale di Taranto per presentare lo stato di avanzamento del redigendo Piano Urbanistico della città. Eppure il documento programmatico preliminare aveva trovato nel consiglio comunale del 2018 l’approvazione all’unanimità e nella praticità del lavoro doveva essere un trampolino per restituire slancio in tempi rapidi a un’idea compiuta di città e non transitoria come lo è oggi.” Lo affermano in una nota Anna Filippetti e Giuseppe Tursi, rispettivamente Segretaria Provinciale e Segretario cittadino del Pd, a seguito dell’incontro di ieri sul piano urbanistico generale.
“Lasciano basiti poi le parole dell’assessore all’urbanistica Edmondo Ruggiero, che dichiara, in un primo incontro presso l’ordine degli ingegneri, che risponde solo degli ultimi 10 mesi, cioè a far data della sua nomina, e che non essendo tecnico rimanda le risposte a chi è competente. – Sottolineano – Ci si chiede se quando si trova presso gli uffici della direzione urbanistica si faccia aggiornare da qualcuno, per lo meno quando poi è chiamato nel ruolo a relazionarsi con i cittadini. Speriamo colga utile il consiglio fornito in queste parole visto che il ruolo di Assessore si esercita.
Ai Baraccamenti Cattolica va invece in scena il solito schema già visto e rivisto: il Sindaco della città di Taranto presenta la relazione tecnica e, non appena comincia il dibattito pubblico fugge via evitando qualsiasi tipo di confronto. – Prosegue la nota – Fugge forse perché ha letto la pagina 6 del dossier ‘esplorazioni progettuali’, nella quale i tecnici incaricati mettono nero su bianco ‘in mancanza di indirizzi operazionabili di pianificazione da parte dell’Amministrazione Comunale, gli ambiti urbani oggetto delle presenti esplorazioni progettuali non anticipano conformazioni edificatorie, tanto da non essere stati né dimensionati né tantomeno sono state definite modalità di attuazione degli stessi’.
Tradotto: l’Amministrazione non ha affatto dato alcun indirizzo politico in merito a ampliamento o completamento della città, tantomeno sul comparto 32. – Evidenziano Filippetti e Tursi – Ma i tecnici i numeri gli hanno riportati perfettamente e la fotografia è che la città continua a decrescere e che è sempre più composta da famiglie mononucleari. Perché quindi perdere tempo in inutili trionfalismi quando poi nei documenti si legge il contrario? Dove è finita la città verde? Dove è finita la città accessibile a tutti? Dove sono finite le politiche per dare risposta all’emergenza abitativa? Le periferie, la sanità di prossimità? E i servizi da sempre manchevoli in questa città?
Speriamo che il Pug non diventi come l’ennesima inaugurazione di un involucro che non serve a nessuno e per questo abbandonato dopo aver investito denaro pubblico, come la masseria Solito, rifunzionalizzata e abbandonata a se stessa. – Proseguono – Auspichiamo in una migliore gestione dei processi partecipativi rivolti alla cittadinanza perché a questo giro per parlare del tutto si è parlato del nulla, trattando un Pug come una mano all in di poker, senza alcun focus tematico di merito.
Il Pug non è un fatto privatistico e i processi partecipativi non possono essere organizzati come la promozione di un prodotto da acquistare al mercato, – concludono – ma coinvolge la vita quotidiana di tutti i cittadini ed è per questo che il Pd continuerà strenuamente a battersi affinchè questo piano, seppur transitorio, sia quello desiderato soprattutto da chi oggi è invisibile agli occhi dell’Amministrazione e che ancora spera in una Taranto plurale e collettiva.”