Focus sulle nuove condizioni contrattuali dei dipendenti dei call center e la richiesta di un tavolo nazionale per la regolamentazione del settore
Si è tenuta oggi in Commissione Lavoro l’audizione richiesta da Fratelli d’Italia sulla vicenda dei lavoratori dei call center della Network Contacts, azienda con sedi a Molfetta e Taranto. Al centro del dibattito le condizioni contrattuali dei dipendenti, in particolare dopo la firma, lo scorso 4 dicembre, di un accordo tra Cisal e Assocontact che, secondo i lavoratori, comporterebbe una significativa riduzione dei diritti, incluso un taglio del 50% delle ore di permesso rispetto al contratto collettivo delle telecomunicazioni.
“Sebbene la questione contrattuale non sia di diretta competenza regionale, come confermato dal presidente del Sepac, Leo Caroli, riteniamo fondamentale vigilare sulle condizioni lavorative, considerando che l’azienda potrebbe firmare un accordo di programma con la Regione Puglia per 20 milioni di euro”, ha dichiarato il capogruppo di FdI, Renato Perrini.
Durante l’incontro, che ha visto la partecipazione dell’azienda, di Assocontact e delle organizzazioni sindacali, è emerso come il contratto firmato dalla Cisal, pur essendo il sindacato meno rappresentativo all’interno dell’azienda, sia legittimo secondo la normativa vigente. Nel frattempo, gli altri sindacati (Cgil, Cisl e Ugl) stanno portando avanti separate trattative con Astel per il rinnovo del contratto nazionale del settore telecomunicazioni.
Fratelli d’Italia – attraverso i consiglieri regionali Perrini, Basile, Caroli, Scatigna e Spina – ha annunciato la presentazione di una mozione al presidente Emiliano per promuovere un tavolo nazionale tra sindacati e datori di lavoro, sottolineando la necessità di una legge nazionale che regolamenti il settore, distinguendo tra aziende di telecomunicazioni e call center. Il partito si è inoltre impegnato a coinvolgere i propri parlamentari sulla questione.
“Non intendiamo interferire nelle questioni sindacali – hanno precisato i consiglieri di FdI – ma chiediamo all’azienda molfettese di non scaricare sui lavoratori il peso delle crisi e delle riduzioni delle commesse, considerando che sono stati proprio loro a rendere Network Contacts uno dei più grandi call center d’Italia”.