Sei associazioni nazionali firmano un accordo per la bonifica del territorio e la salvaguardia ambientale, puntando sulla partecipazione attiva dei cittadini
Un’importante alleanza per il futuro ambientale di Taranto è stata siglata mercoledì 15 gennaio presso l’auditorium della chiesa Gesù Divin Lavoratore, nel quartiere Tamburi. Durante un’assemblea partecipata, sei associazioni nazionali – Acli, Agesci, Arci, Azione Cattolica Italiana, Legambiente e Libera – hanno lanciato il “Patto di comunità per l’Ecogiustizia”, centrato sulla improcrastinabile necessità di bonificare il territorio di Taranto e di costruire un futuro libero dai veleni.
Il Patto, che ha già raccolto l’adesione di oltre quindici organizzazioni locali, si articola su tre direttrici principali: sollecitare le istituzioni, monitorare l’utilizzo dei fondi e promuovere la partecipazione attiva dei cittadini. Tra gli obiettivi prioritari figura la bonifica dei sedimenti del primo seno del Mar Piccolo, cruciale per il rilancio della mitilicoltura locale, e il completamento degli interventi nelle aree ex Ilva, utilizzando i fondi sequestrati alla famiglia Riva dal Tribunale di Milano. Particolare attenzione viene posta anche allo sblocco dei finanziamenti del Contratto Istituzionale di Sviluppo destinati alle bonifiche di Taranto e garantire al SIN di Taranto i finanziamenti adeguati alla gravità della situazione ambientale e sanitaria. Per garantire trasparenza e efficacia degli interventi, verrà implementato un innovativo sistema di monitoraggio basato sul metodo “Common” dell’Università di Pisa, che prevede la formazione di comunità monitoranti dal basso.
“È un progetto ambizioso che guarda al futuro – commentano i promotori – mirando a liberare Taranto dai veleni del passato e del presente, decarbonizzare le produzioni inquinanti e favorire attività economiche ecocompatibili.” I dati sono allarmanti: in 25 anni, solo lo 0,1% dei terreni è stato bonificato, mentre il Mar Piccolo attende ancora i primi interventi. Il territorio rientra tra i 42 Siti di Interesse Nazionale (SIN) dove 6 milioni di italiani attendono bonifiche da decenni. La fase di adesione al Patto rimarrà aperta per tutto gennaio, con una prima riunione operativa prevista per febbraio.