mercoledì 5 Febbraio 25

“Taranto in rosa”: la celebrazione delle donne che fanno la differenza

Inaugurato l’anno sociale del Club Unesco di Taranto e dell’associazione Marco Motolese, un evento dedicato al tema della parità di genere e all’emancipazione femminile

Il salone del Circolo Ufficiali di Taranto ha ospitato, lo scorso 29 gennaio, un parterre d’eccezione per l’inaugurazione dell’anno sociale del Club Unesco di Taranto e dell’associazione Marco Motolese. Presenti le massime autorità civili e militari della città, tra cui numerose donne ufficiali delle Forze Armate, per un evento dedicato al tema “Taranto in rosa… Storie di donne”.

La presidente delle due associazioni, Carmen Galluzzo Motolese, coordinatrice del “Gruppo Donne per la città”, ha aperto i lavori sottolineando l’impegno dei sodalizi nel perseguire la parità di genere, in linea con le direttive della Commissione Nazionale Unesco e l’Agenda 2030. Dopo i saluti del vicesindaco Gianni Azzaro, sono intervenute figure di spicco del panorama istituzionale. Il Prefetto Paola Dessì, prima donna sarda ad assumere questo incarico, ha ripercorso la storia dell’accesso delle donne alla carriera prefettizia, possibile solo dal 1960, evidenziando come competenza e preparazione siano le chiavi per superare ogni preconcetto di genere.

Claudia Sanesi, segretario generale della Camera di Commercio Brindisi-Taranto, ha posto l’accento sulla ancora minoritaria presenza femminile negli organi di governo della pubblica amministrazione, mentre Beatrice Lucarella della Fondazione Bellisario ha fornito dati significativi sull’imprenditoria femminile pugliese: 88mila imprese “rosa” nel secondo trimestre 2023, che collocano la regione al nono posto in Italia.

È intervenuta durante l’incontro anche Rossella Fiore, dirigente della Questura di Taranto, ricordando il primato della Polizia di Stato nell’integrazione femminile, iniziata nel 1960 “quando le prime donne iniziarono a vestire la divisa”, e oggi pienamente realizzata in tutti i settori. La presidente Motolese ha concluso l’incontro invitando le donne ad affermare con determinazione i propri diritti e la propria identità, “in quanto garanzia di indipendenza e riconoscimento sociale”.

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