La Capitaneria di Porto chiarisce le regole per l’imbarco sulle barge
La Capitaneria di Porto di Taranto fa chiarezza sulla questione dei marittimi impiegati in comandata sulle barge: l’imbarco deve essere registrato sul libretto di navigazione. La decisione, condivisa dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e dal Comando generale delle Capitanerie di porto, arriva in risposta alle sollecitazioni dell’Unione Marittimi.
Al centro della vicenda ci sono i lavoratori marittimi imbarcati sulle barge dell’ex Ilva, oggi gestite da Adi Servizi Marittimi in amministrazione straordinaria. Secondo quanto denunciato, questi marittimi hanno svolto non solo servizi di guardia, ma anche attività di manutenzione e approntamento delle dotazioni, senza che il loro impiego fosse correttamente registrato.
“È la conferma che i contratti non sono stati stipulati secondo le prescrizioni del Codice della navigazione”, commenta Vincenzo Bellomo, presidente dell’Unione Marittimi, che ha sollevato la questione attraverso il proprio legale, l’avvocato Fabio Maltese.
La Capitaneria precisa inoltre che i periodi di imbarco in comandata, pur dovendo essere annotati, non potranno essere conteggiati per l’ottenimento di titoli e certificati Imo-Stcw, ma solo per mantenere l’iscrizione nelle matricole della gente di mare.