sabato 19 Aprile 25

Adiconsum sventa truffa da 37mila euro: bloccato finanziamento fantasma

Un pensionato ha rischiato di pagare per dieci anni un prestito mai richiesto né ricevuto. Aumentano i casi di frodi finanziarie nei confronti di persone vulnerabili

Un finanziamento con cessione del quinto della pensione per 37mila euro, mai richiesto né ricevuto, stava per trasformarsi in un incubo decennale per un cittadino del territorio di Taranto-Brindisi. Solo l’intervento tempestivo di Adiconsum ha permesso di bloccare quello che si configura come un vero e proprio tentativo di truffa.

Il caso, denunciato da Gianfranco Solazzo, presidente di Adiconsum Taranto Brindisi, riguarda un signore (il cui nome è stato modificato in Bianchi per tutelarne la privacy) che si è visto addebitare sul proprio conto corrente rate da 373 euro mensili per un finanziamento che avrebbe dovuto estinguersi in dieci anni.

“A seguito di nostre puntuali verifiche abbiamo accertato che sul conto corrente del nostro assistito non risultava alcuna somma versata dalla Finanziaria in questione”, spiega Solazzo. L’associazione è riuscita a bloccare l’operazione fraudolenta e a ottenere la restituzione delle due rate già addebitate, oltre a supportare il cittadino nella denuncia all’autorità giudiziaria.

Il caso si inserisce in un contesto di crescente indebitamento delle famiglie italiane, fenomeno particolarmente accentuato nelle regioni meridionali. Adiconsum, che da oltre vent’anni gestisce il Fondo di prevenzione del sovraindebitamento e dell’usura per conto del Ministero dell’Economia, lancia l’allarme sulle nuove modalità di frode rese possibili dalle tecnologie digitali.

“Le operazioni online e oggi l’intelligenza artificiale esporranno sempre più cittadini al rischio di raggiri commerciali e false richieste di pagamento, che approfittano di qualsiasi fragilità sociale ed economica”, avverte il presidente di Adiconsum. L’associazione raccomanda di controllare frequentemente i propri conti correnti e cedolini di pensione, e di non esitare a rivolgersi agli sportelli dell’associazione al primo sospetto di irregolarità.

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