giovedì 26 Dicembre 24

Puglia, braccio di ferro tra Emiliano e i consiglieri regionali passati al Terzo Polo

Il presidente della Regione Puglia: “Se non si siedono tra i banchi dell’opposizione non metterò più piede in quest’aula” e chiede al al consigliere Sergio Clemente di lasciare l’incarico di componente dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio

Continua il braccio di ferro alla Regione tra il governatore Michele Emiliano e i consiglieri regionali Clemente, Amati e Mennea, che due mesi fa hanno formato il gruppo Azione. Una forza politica che Emiliano ha dichiarato di considerare, di fatto, all’opposizione nei confronti dell’attuale maggioranza.

“Se i consiglieri di Azione non si alzano e non si siedono tra i banchi dell’opposizione io non metterò più piede in questa Aula”, ha dichiarato il governatore pugliese in avvio dei lavori in Consiglio regionale.

Emiliano, con una mozione d’ordine, ha chiesto al consigliere Sergio Clemente di lasciare l’incarico di componente dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio, ruolo riconosciuto alla maggioranza.

L’assenza del consigliere, tuttavia, ha imposto l’interruzione dei lavori, che sono stati rinviati.

La mozione di Emiliano ha ottenuto 28 voti a favore su 45 presenti, un astenuto e 18 contrari.

Il consigliere regionale e commissario di Azione Puglia, Fabiano Amati, ha replicato in Aula: “Cari colleghi, l’Ufficio di Presidenza è quello. Se il collega Clemente vorrà, nell’ambito della sua potestà, dimettersi, sarà un problema del collega Clemente, ma voi non potete organizzare tutto questo perchè la questione è che c’è un Ufficio di Presidenza che nel momento in cui lo eleggi è inamovibile ai sensi della nostra Costituzione”.

E ad Emiliano risponde: “Presidente io mi siederò pure a terra qualora si esaminino le leggi sulle liste d’attesa, sulla pianificazione urbanistica, tutte leggi che servono a questa Regione. Non è una questione di posizionamento o di allocazione che fa la sostanza della politica. Solo nei giochi di società o nei giochi di potere è il posizionamento che fa l’Amministrazione pubblica o la politica, ma io mi sono già dimesso dai giochi di potere anni fa, perché, non so se ha notato, noi fondiamo tutto sugli argomenti di merito, non ci sentirà mai parlare dei giochi di potere”.
   

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