Il segretario generale di FIALS, Emiliano Messina: “La Regione Puglia ci restituisca quello che nel corso degli anni ci è stato sottratto sia in termini di risorse, sia in termini di personale”
FIALS Taranto ha richiesto un incontro urgente al Direttore Generale dell’Asl di Taranto in quanto sono a serio rischio i livelli essenziali di assistenza nel territorio jonico.
Diversi Presidi Ospedalieri e Dipartimenti le cui attività si reggono sul lavoro straordinario, stanno iniziando a comunicare di non poter garantire i LEA a seguito della riduzione del budget per il lavoro straordinario a loro assegnato: “Segno e segnale incontrovertibile – scrive il segretario generale di FIALS, Emiliano Messina – che la ASL Taranto si regge, a causa della grave carenza di organico e dell’apertura di nuovi servizi privi di centri di costo, sull’utilizzo del lavoro straordinario”.
“Quello da noi fortemente temuto e denunciato da tempo – continua Messina – sta diventando in queste ore una triste realtà, per questo è necessario a tutela del territorio e della salute dei cittadini di Taranto che vi sia una forte presa di posizione da parte della politica tarantina.
È inaccettabile che un’Azienda sanitaria a causa di una non corretta determinazione del fabbisogno di personale nel corso degli anni si regga sul Fondo del lavoro straordinario, che è bene ricordarlo con il nuovo contratto di lavoro sottoscritto il 02 novembre scorso, per l’anno 2023 è confluito con il fondo della produttività del personale, pertanto in caso di utilizzo improprio del lavoro straordinario il personale della ASL Taranto potrebbe non ricevere la produttività”.
Insomma, oltre al danno, la beffa.
FIALS richiama la ASL Taranto alle proprie responsabilità e a mettere mani a Fondi del bilancio aziendale per far fronte al pagamento del lavoro di prestazioni che con lo “straordinario” non hanno nulla a fare: ” Non permetteremo a nessuno di mettere le mani in tasca ai lavoratori- scrive Messina – per questo la ASL deve remunerare con prestazioni aggiuntive tutte le attività che ad oggi si reggono sullo straordinario. Abbiamo servizi che rientrano in progetti regionali che non sono finanziati con Fondi specifici e quindi costringono la ASL Taranto ad attingere dal Fondo dei dipendenti, ma questo oggi non sarà più consentito e ci opporremo con tutti gli strumenti di tutela possibile, compreso l’avvio di una azione giudiziaria mirata”.
Il segretario generale di FIALS spiega che, per legge, le prestazioni di lavoro straordinario sono rivolte a fronteggiare situazioni di lavoro eccezionali e, pertanto, non possono essere utilizzate come fattore ordinario di programmazione del lavoro, come invece sta accadendo a Taranto, dove si è costretti ad utilizzare lo straordinario nell’ambito di una programmazione dei turni di servizio.
“Come più volte denunciato – avverte Messina – la scarsa programmazione degli anni scorsi e la non corretta determinazione del piano del fabbisogno triennale nella provincia di Taranto fermo ad un calcolo della spesa storica al 2004 a cui va decurtato 1,4%, ci ha consegnato una sanità allo stremo delle forze. Non possiamo certamente dare colpe a questo Management che oggi si ritrova una situazione che viene da lontano e che ha visto negli anni la provincia di Taranto seriamente penalizzata rispetto alle altre province, ecco perché ci attendiamo che la Regione Puglia ci restituisca quello che nel corso degli anni ci è stato sottratto sia in termini di risorse, sia in termini di personale”.
Una serie di motivazioni, quindi che porteranno FIALS a chiedere l’attivazione di un tavolo regionale monotematico sulle carenze di personale in ASL Taranto.