domenica 22 Dicembre 24

Decreto ex Ilva, Melucci: “Vogliamo pensare ad un incidente di percorso, ora lavoriamo all’accordo di programma”

Per il primo cittadino di Taranto il Governo ha preferito consolidare la posizione dell’azienda, ponendo in secondo piano le legittime aspirazioni della comunità

“La blindatura del decreto legge sulle misure urgenti per gli impianti strategici, tra i quali spicca Acciaierie d’Italia, è un’occasione persa per l’esecutivo nazionale”. Così il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, dopo l’approvazione del Senato del decreto ex Ilva avvenuta nella giornata di ieri.

Oltre a un’esagerata prova di forza, che ha visto cancellare gli emendamenti presentati da ogni schieramento, Melucci registra anche un ulteriore rallentamento sulla definizione dell’accordo di programma, che aveva registrato un’apertura da parte del Ministro Adolfo Urso.

 “In molti di quegli emendamenti, infatti, e soprattutto in quelli del Pd, erano state poste alcune questioni di merito molto importanti per iniziare a ragionare dei dettagli dell’accordo. La loro approvazione ci avrebbe consentito di ridurre i tempi della procedura, insomma, ma il Governo ha preferito consolidare la posizione dell’azienda, ponendo in secondo piano le legittime aspirazioni della comunità”. – Sottolinea il primo cittadino ionico – “Ne prendiamo atto, senza evitare di censurare un atteggiamento che non depone affatto a favore della prospettiva che abbiamo costruito sin dal 2017: accompagnare la conversione del territorio verso un modello sostenibile che, finalmente, tenesse insieme tutti i diritti fondamentali”.

Melucci spera che questo rallentamento sia solo un incidente di percorso, da sanare con la tempestiva attivazione della cabina di regia che lavorerà materialmente alla redazione dell’accordo di programma. “Se così non dovesse essere, il Governo avrà perso non solo questa occasione, ma la credibilità che deve aver chiunque affronti questioni di tale delicatezza, così legate alle sofferenze della popolazione”. – Conclude il sindaco di Taranto – “Dal canto nostro non cederemo di un millimetro, perché crediamo ancora che questa strada sia percorribile e che le parole del ministro Urso non possano essere cancellate come accaduto agli emendamenti”.

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