giovedì 4 Luglio 24

E’ autistico, quindi niente campo estivo

“Per te niente campo estivo, non prendiamo bambini autistici”. Paradossale quanto triste la storia di Riccardo, un bambino tarantino di 5 anni, che è stato rifiutato da molti campus estivi per via del suo spettro autistico

Quella che vi vogliamo raccontare oggi è la storia Riccardo, uno splendido bambino di 5 anni a cui da qualche tempo è stato diagnosticato lo spettro autistico. A raccontarla è la sua mamma Elisabetta che, satura di determinate situazioni, ha voluto praticamente denunciare quanto accaduto prima attraverso i social e dopo mediante la nostra redazione.

“Riccardo ha 5 anni ed ha lo spettro autistico, lo dico senza vergogna, anzi con orgoglio, perché mio figlio è il valore aggiunto della mia vita, è un ragazzino solare e dolcissimo che meriterebbe ben altro che le porte in faccia che riceve da quando gli è stata diagnosticata questa chiamiamola…disabilità. ” esordisce così Elisabetta che poi arriva al pian piano al fulcro del discorso. “Terminato l’anno scolastico mi sarebbe piaciuto che Riccardo frequentasse un campus estivo per permettergli di socializzare, stare in compagnia e svolgere attività ludiche coi suoi coetanei e quindi mi sono messa alla ricerca di strutture e associazioni che effettuassero questo servizio. Dopo aver parlato con ben 7 strutture private ho dovuto constatare, mio malgrado, che la mia idea, per quanto bella e normale ad altri sembrava folle e Riccardo non è stato accettato per le motivazioni più disparate. La mancanza di personale adatto, il numero risicato di educatrici, passando addirittura per normative che non consentono di avere in gruppo bambini autistici o, peggio ancora, dalle cifre di rette assolutamente spropositate per i ragazzini autistici a differenza degli altri, sono solo alcune delle scuse che mi sono fornite, con loro sommo dispiacere, dagli organizzatori”.

E’ stanca Elisabetta che ha deciso di denunciare l’accaduto per dar voce non solo ai diritti del figlioletto, ma anche a tutti quei ragazzini che hanno solo la colpa di essere…diversi? Diversi da chi? Da cosa? “E’ inutile organizzare le giornate sull’integrazione, sulla diversità e su tutti questi bei temi, quando poi tante volte chi dovrebbe includere preferisce escludere e non riesce a riconoscere ed inculcare sani valori specie nei bambini che cresceranno sempre, ahimè, con la consapevolezza che la diversità è un muro difficile da buttare giù, un muro che spesso siamo noi stessi a voler innalzare invece di abbattere” conclude così la giovane mamma tarantina.

Elisabetta ha denunciato questa situazione anche attraverso i social network, ed ora, dopo gli enti privati proverà, a mandare il piccolo Riccardo ai campus estivi organizzati dal Comune sperando che almeno lì non ci siano problemi di sorta.

Da parte di tutta la nostra redazione va la massima solidarietà a questa mamma che ha voluto con grande coraggio togliere i veli dell’ipocrisia ad un mondo a molti sconosciuto. Ci auguriamo che questa situazione possa cambiare quanto prima e perché no, che magari grazie a questo piccolo articolo qualche associazione possa invitare Riccardo a trascorrere delle mattinate estive insieme agli altri bambini all’insegna del divertimento e della spensieratezza che solo TUTTI i piccoli di quella età possono e devono avere.

“When we lose the right to be different, we lose the privilege to be free”

“Quando perdiamo il diritto di essere diversi, perdiamo il diritto di essere liberi”

Charles Evans Hughes

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