L’uomo avrebbe avuto come complici un ragazzo di 19 anni, per il quale è stato disposto l’obbligo di presentazione alla Polizia giudiziaria, e un minorenne, che è stato ora accompagnato presso una struttura comunitaria dedicata
Arrestato alle prime ore del mattino dello scorso 18 dicembre, a Manduria, dai Carabinieri un uomo di 38 anni, responsabile di rapina ai danni di una persona anziana. Suoi complici un ragazzo di 19 anni, per il quale è stato disposto l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria e un minorenne, che è stato collocato in una Comunità su richiesta del G.I.P. del Tribunale per i Minorenni di Taranto,.
I tre, originari della cittadina messapica, sono gravemente indiziati, a vario titolo, di aver tentato, in concorso tra loro, di rapinare un anziano di Manduria, durante la notte del 1° dicembre. La vittima, poi, secondo quanto ricostruito nel corso delle indagini, sarebbe stata rapinata da uno degli indagati, in diverse altre occasioni, tra giugno e novembre di quest’anno.
L’indagine è scaturita dalla denuncia del 76enne alla fine dello scorso mese di novembre: l’uomo aveva raccontato ai militari dell’Arma di esser rimasto vittima di due diverse rapine in abitazione, spiegando che, in entrambi i casi, trovandosi da solo nel proprio appartamento, era stato svegliato da un boato, per poi rendersi conto, immediatamente dopo, che la porta di casa era stata divelta. A quel punto, un giovane, essendosi avvicinato al suo letto, gli aveva chiesto del denaro, minacciando di ucciderlo. Il pensionato aveva, quindi, tutte e due le volte, consegnato delle piccole somme di denaro contante, per poi osservare il ragazzo scappare via.
I Carabinieri, temendo potessero verificarsi ulteriori rapine, hanno quindi organizzato, per quella stessa notte, un servizio di osservazione presso la casa della vittima. L’intuizione si è rivelata esatta ed infatti, intorno a mezzanotte, i tre indagati si sono recati presso l’abitazione del denunciante. Uno di loro, fermatosi poco prima, con l’intento di nascondersi dietro a dei cespugli lì presenti, avrebbe fatto da “palo” per gli altri due, i quali, dopo aver suonato con insistenza al campanello dell’anziano, lo hanno spinto con forza dentro l’appartamento.
A quel punto, i militari dell’Arma, poco distanti, avendo osservato tutta la scena, sono intervenuti immediatamente, impedendo, di fatto, che fosse portata a termine la rapina. Uno degli indagati, datosi alla fuga, è stato poi subito raggiunto presso la sua abitazione e, successivamente, identificato.
Grazie alla ricostruzione degli eventi, è stato possibile riconoscere, nel 38enne tratto in arresto, il presunto autore delle rapine denunciate dall’anziano, nonché di un ulteriore analogo evento, verificatosi lo scorso giugno.
In quel caso, l’indagato avrebbe, dopo aver minacciato l’anziano in strada, sottratto a quest’ultimo il portafoglio. A partire dalla rapina osservata in prima persona, i militari hanno messo in evidenza il “fil rouge”, che mette in relazione tutti gli eventi delittuosi, caratterizzati da elementi in comune tra loro per le circostanze di luogo, tempo e modus operandi. L’anziano, ritenuto vulnerabile, in quanto solo, era stato presumibilmente “preso di mira” dagli arrestati.
La vittima ha tenuto, poi, a ringraziare i militari della Stazione per il lavoro svolto e confermando in tal modo, ancora una volta, l’esistenza di un importante rapporto di fiducia reciproca tra i cittadini e l’Arma dei Carabinieri.