Diverse le segnalazioni di avvistamenti e ritrovamenti di tante “Pelagie noctiluca”, piccole meduse urticanti dal colore marrone, che mai come quest’anno stanno invadendo i nostri mari
Fioccano le segnalazioni, le foto e gli avvistamenti di meduse nei mari del tarantino. Da San Vito a Saturo, da Tramontone a Lizzano, la protagonista indiscussa è la famosa Pelagia noctiluca che è la classica medusa di colore rosa, marroncino e/o violaceo che si avvista in pochi metri d’acqua, ha un ombrello di circa 10 cm di diametro e i tentacoli, otto in tutto, che possono sfiorare negli esemplari adulti il metro di lunghezza. Il suo veleno è molto urticante anche per l’uomo, infatti Pelagia e la specie che procura più irritazioni ai bagnanti.
Cosa fare in caso di contatto con una Pelagia? Chiariamo intanto che alle nostre latitudini, la puntura di medusa è solitamente innocua e la sintomatologia che ne consegue può essere attenuata con alcuni pratici provvedimenti. Meno spesso, possono insorgere delle complicanze severe, come reazioni allergiche o shock anafilattico, che possono compromettere le funzioni vitali del soggetto colpito in breve tempo. In questi casi, la tempestività d’intervento è fondamentale.
Comunque nel caso delle meduse presenti nei nostri mari, in mancanza di farmaci adeguati, che difficilmente si portano a priori in spiaggia, sarà importantissimo ricorrere ad acqua calda da versare sulla parte interessata in quanto il veleno è termolabile e perde il proprio effetto urticante proprio col calore. Evitare assolutamente l’acqua ghiacciata che può donare sollievo solo momentaneo non risolvendo però la situazione.