Secondo quanto rilevato dagli investigatori, l’uomo in qualità di amministratore di sostegno del patrimonio di un’anziana signora, si era indebitamente appropriato di un’ingente somma di denaro di proprietà della sua assistita, utilizzandola esclusivamente per fini personali
La Polizia di Stato, al termine di mirate ricerche, è riuscita ad individuare ed arrestare un tarantino di 60 anni condannato lo scorso giugno con sentenza definitiva alla pena in carcere di sette anni ed otto mesi perché ritenuto responsabile dei reati di truffa e peculato in danno di un’anziana signora. L’uomo si era reso irreperibile subito dopo la sentenza di condanna.
Secondo quanto rilevato dagli investigatori, il 60enne in qualità di amministratore di sostegno del patrimonio di un’anziana signora, approfittando del suo stato d’indigenza, si era indebitamente appropriato di un’ingente somma di denaro di proprietà della sua assistita, utilizzandola esclusivamente per fini personali.
Le indagini hanno preso avvio dalla denuncia presentata dalla figlia della parte offesa, rilevando alcune “anomalie” nella documentazione relativa all’attività svolta dal precedente amministratore, col quale i rapporti sono stati sempre tesi e complessi.
Nel corso delle indagini, è emerso che i conduttori di alcuni immobili di proprietà della vittima hanno versato, nelle mani dell’amministratore, il canone dovuto in denaro contante. Inoltre, nel 2013, l’imputato aveva ottenuto l’apertura di un deposito a risparmio a nome dell’amministrata sul quale, dopo aver versato cinque assegni circolari alla stessa intestati, aveva eseguito plurimi prelievi fino ad azzerare il conto, con un’appropriazione pari a quasi 23mila euro.
Gli investigatori della Squadra Mobile, che da qualche tempo erano sulle sue tracce, sono riusciti ad individuare la sua autovettura che con estrema circospezione veniva spostata esclusivamente nelle ore notturne.
I lunghi e pazienti appostamenti nelle vie del centro cittadino hanno permesso ai poliziotti di individuare l’auto parcheggiata in via Umbria e dopo alcune ore di rintracciare l’uomo che insieme alla sua compagna si accingeva ad utilizzarla. Il tempestivo intervento ha colto di sorpresa il 60enne che, dopo un timido tentativo di reazione, è stato riportato alla calma.