Durante la perquisizione gli agenti hanno recuperato 50 dosi di cocaina preconfezionate e 250 euro in banconote di piccolo taglio
La Polizia di Stato ha arrestato un pregiudicato di 35 anni tarantino e suo nipote poco più che ventenne ritenuti entrambi presunti responsabili del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
Da qualche giorno i Falchi della Squadra Mobile hanno raccolto indizi utili a ritenere che, all’interno del complesso della Beni Stabili, un 35enne agli arresti domiciliari avrebbe ripreso la sua illecita attività di spaccio con l’aiuto di un suo nipote poco più che ventenne.
Dagli appostamenti compiuti nell’intero arco della giornata i poliziotti hanno notato che i due sospettati, senza soluzione di continuità, si alternavano sia nella presunta attività di spaccio che nel controllo della zona per scongiurare l’eventuale intervento delle Forze dell’Ordine.
I Falchi hanno deciso di intervenire addentrandosi con circospezione all’interno del complesso caseggiato. Il giovane nipote che in quel momento fungeva da “vedetta” non riconoscendo uno dei poliziotti gli ha chiesto di che droga avesse bisogno.
Tempestivo è stato l’intervento dell’altra squadra dei Falchi che ha prima fermato il ragazzo e poi il 35enne che nel frattempo era uscito sul pianerottolo dell’appartamento.
L’immediata perquisizione personale ha permesso di recuperare due involucri di cellophane trasparente complessivamente 50 dosi di cocaina preconfezionate e 250 euro in banconote di piccolo taglio. Il successivo controllo domiciliare ha permesso di ritrovare un bilancino di precisione ancora sporco di cocaina, tangibile segno dall’attività di spaccio e, nascosti in un cassetto dell’armadio della camera da letto, più di 2.000 euro in contanti.
A dar conferma dei sospetti maturati dai poliziotti, il continuo andirivieni anche durante l’operazione di polizia di giovani assuntori che con le banconote in mano, ignari di quanto era in corso, chiedevano a gran voce la cessione della quotidiana dose di cocaina.
Per il 35enne ritenuto anche presunto responsabile del reato di evasione l’autorità giudiziaria competente ha disposto l’accompagnamento presso la Casa Circondariale del Capoluogo, il giovane è stato invece posto agli arresti domiciliari.