Il noto batterista e compositore pugliese è considerato tra i maggiori specialisti e collezionisti al mondo del suo strumento; la mostra sarà visitabile fino al 18 giugno
Inaugurata questa mattina, nell’ambito del Medimex 2023, la mostra di batterie vintage di Antonio Di Lorenzo, batterista, percussionista e compositore pugliese dalla carriera più che trentennale.
«La mostra delle batterie vintage al Medimex è per me un sogno che si realizza – ha dichiarato il batterista – perché mi permette di condividere con altri la mia passione infinita per il mio strumento e la sua storia». Tra i maggiori collezionisti ed esperti al mondo di batterie e piatti vintage con più di 150 set vintage, 350 rullanti e centinaia di piatti e memorabilia, la collezione di Di Lorenzo è una delle più grandi al mondo e probabilmente la maggiore in Europa. La impreziosiscono strumenti rari appartenuti a musicisti famosi come John Densmore dei Doors, Elvin Jones (batterista del quartetto di John Coltrane), e molti altri.
A Taranto visitare la mostra ‘Vintage Drum Show Medimex 2023, Antonio Di Lorenzo Drum Collection’ è come passeggiare tra la storia della musica moderna. Partendo dalla batteria di Gene Krupa con l’Orchestra di Benny Goodman e Duke Ellington, per passare al jazz di Elvin Jones con Coltrane e arrivare alle batterie trasparenti di Bohnam con i Led Zeppelin e alla mitica Ludwig di Ringo Starr, alle Gretsch degli Stones o le Broadkaster di Elvis.
Il legame che unisce un musicista al proprio strumento è un rapporto imprescindibile, cerebrale ma anche molto fisico, quasi che lo strumento sia una propaggine, una continuazione del proprio corpo. Per sua natura imponente, la batteria assume naturalmente sul palco una posizione di centralità e spesso finisce per essere icona di un gruppo e di un periodo musicale. Basti pensare ai Beatles o ai Led Zeppelin, ad Elvis o John Coltrane.
«La mia conoscenza profonda dello strumento – dichiara Di Lorenzo – si è tradotta nella mia collezione di batterie, ma mi ha consentito anche di diventare uno dei più quotati giornalisti nel settore, senior columnist della rivista Drums Set Mag; ho scritto centinaia di articoli per i periodici ‘Percussioni’, ‘Drum Club’, ‘Batteria’, ‘Ritmi’ e con le prestigiose riviste americane e inglesi ‘Not So Modern Drummer’ e ‘Vintage Drums Legendary Sounds’, di cui sono stato corrispondente in Italia. Sul web è possibile trovare tanto materiale, tra cui i numerosissimi test in video di strumenti da me testati, vintage e non».
Antonio Di Lorenzo è infatti uno dei massimi collezionisti ed esperti al mondo di batterie vintage, ne conosce ogni aspetto di ogni epoca e modello, sa individuare e sottolineare i particolari più remoti e reconditi, dalla singola vite ai piatti, alla finitura più ricercata. Un valore aggiunto dunque la sua presenza per l’intera durata della mostra nelle vesti di cicerone per illustrare ai visitatori le peculiarità e la storia di ogni singolo strumento esposto. L’esposizione raccoglie una selezione di oltre 150 set vintage, più di 300 rullanti e circa 300 piatti storici, e vari memorabilia, come banner vintage, antichi espositori e gadget anni 60-70 delle varie ditte di batterie dal grande effetto scenico.
«Mi ritengo assolutamente “vintage”. Ho partecipato più volte a tutte le fiere di strumenti musicali al mondo, come il NAMM di Los Angeles o il Music Messe Frankfurt e a tutte le fiere di settore italiane. La mia straordinaria conoscenza dello strumento mi porta a collaborare da anni come product manager del ‘settore percussioni’ con la ditta Armas Italia, sviluppando e contribuendo alla creazione di molti prodotti e strumenti. È così che ho potuto lavorare per grandi batteristi come Mel Gaynor, Dj Fontana, Rob Brian e – pensate un po’ – Ringo Starr. Ringrazio Medimex – conclude Di Lorenzo – che mi ha consentito di mostrare al mondo il mio patrimonio di storia e passione per il mio strumento».
La mostra, ad ingresso libero, sarà visitabile con la straordinaria guida di Antonio Di Lorenzo fino al 18 giugno, dalle ore 10:00 alle 19:30, presso il Polo Jonico dell’Università di Taranto.