Con il rientro della processione dei Misteri si concludono a Taranto i Riti della Settimana Santa per questo 2023
I tre colpi battuti con il bordone sulla porta del Carmine, le tre fatidiche parole: “Tutto è compiuto”.
Si chiude così, nella fredda ma limpida mattinata di sabato santo la processione dei Misteri, ultimo atto dei Riti della Settimana Santa tarantina per questo 2023.
Rituali ultracentenari, che tuttavia mostrano intatto il proprio fascino anno dopo anno.
Come per l’Addolorata, infatti, anche i Misteri hanno compiuto il tradizionale percorso tra le strade del Borgo, facendosi largo tra una folla di cittadini, turisti e semplici curiosi.
La bellezza delle statue, molte delle quali recentemente restaurate, il pathos delle marce funebri eseguite dalle bande, la fatica misurata e mai ostentata dei Perdoni e, soprattutto, la preghiera.
Una fede che si fa tradizione, colore locale, senza tuttavia perdere compostezza e scadere nell’eccesso.
I Misteri di Taranto sono tutto questo e molto di più, gesti le cui radici affondano nel passato e che si ripetono ogni anno, caricandosi di nuovi significati.
Sembra quasi che in questi tre giorni la città viva sospesa in una sorta di bolla dorata: ci si dà appuntamento con gli amici per vedere insieme un pezzo di processione e poi mangiare un panzerotto, si parla delle personalità scelte dal Priore del Carmine per reggere il laccio di Gesù morto, si riassapora la bellezza dei vicoli della Città vecchia, si dà la caccia alla fotografia più bella e significativa dei Perdoni e delle statue.
Da domani si tornerà a disquisire dell’ex Ilva, della carenza cronica di parcheggi, dei problemi di Kyma Ambiente e del commissariamento dei Giochi del Mediterraneo, nonchè delle criticità occupazionali che interessano un po’ tutto il tessuto socio-economico urbano.
In questi tre giorni, però, la città ritrova se stessa in una delle sue usanze più antiche e i tarantini sembrano stipulare una sorta di tacita tregua con le loro problematiche.
E nel portone del Carmine che si chiude alle spalle dell’ultima statua c’è l’implicita promessa di ciascuno di noi: al prossimo anno.
Perché in mezzo allo scorrere e mutare di tutte le cose, i Riti della Settimana Santa restano una certezza per questa città.