venerdì 18 Ottobre 24

Accorpamento Camere di Commercio, Martello (Confcooperative): “Riforma infinita”

Il segretario generale di Confcooperative Taranto, Carlo Martello: “Il Ministero dovrebbe ritenere conclusi gli accorpamenti effettuati e liberare Taranto e Brindisi da un procedimento senza fine, restituendo alle due città le rispettive Camere di Commercio”


“Correva l’ormai lontano anno 2018 e il Ministero dello sviluppo economico attraverso il Decreto 16 febbraio 2018 ridefiniva il numero delle Camere  di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura dando avvio a numerosi processi di accorpamento, tra cui quello delle Camere di Commercio di Taranto e Brindisi. Si attivavano per tempo i vertici di questi due Enti e, per benevolenza dell’allora Presidente Sportelli , la Confcooperative veniva chiamata a partecipare ad alcune fasi preliminari. Entusiasmo generale, definizione di grandi scenari da percorrere assieme, promesse di granitica collaborazione. Ipotesi condivisa di fusione per incorporazione della Camera di Commercio di Brindisi in quella di Taranto. Si succedono i vari incontri, accordi, compilazione di carte e quant’altro necessario. E arriva, puntuale e inatteso, il ricorso della Camera di Commercio di Brindisi”.

Così Carlo Martello, Segretario generale Confcooperative Taranto, ricostruisce le fasi salienti della “riforma infinita” riguardante l’accorpamento delle Camere di Commercio.


“In Italia, si sa – scrive Martello – i percorsi giudiziari non sono brevi e quindi il Ministero dello sviluppo economico emanava una apposita normativa con la quale prevedeva la decadenza di tutti gli Organi di quelle Camere di Commercio che non avessero concluso le procedure di accorpamento entro il 30 novembre 2020. Conseguentemente detto Ministero, considerata la necessità di procedere al commissariamento ai sensi della normativa emanata, al fine di consentire una pronta definizione dei procedimenti di competenza degli accorpandi Enti camerali finalizzati all’accorpamento in corso, e rammentiamo che Taranto e Brindisi erano bloccate dal ricorso in itinere, procedeva con propri Decreti del 29 aprile 2021 alla nomina di un Commissario straordinario per Taranto e di uno diverso per Brindisi. Passano gli anni e il ricorso viene rigettato e quindi si tengono incontri tra le Associazioni di categoria, ipotesi di Presidenza e quant’ altro, definizione delle rispettive consistenze, trasmissione degli atti alla Regione Puglia che definisce i seggi spettanti alle varie Associazioni con un primo Decreto , errato, e quindi successivo Decreto del 17 marzo 2023 che sana la situazione”.

Siamo alla conclusione? Per niente perché il 18 maggio arriva il ricorso di una Associazione di categoria di Brindisi contro il Decreto della Regione Puglia, e ovviamente tutto si blocca.

“Ora sorge spontanea una domanda – continua Martello – chi si costituirà in giudizio per sostenere la regolarità del Decreto impugnato? Certamente lo farà la Regione Puglia, titolare del provvedimento, ma soprattutto si attiveranno come non mai, costituendosi in giudizio,  i due Commissari straordinari delle Camere di Commercio di Taranto e Brindisi, forti dell’incarico ricevuto di consentire una pronta definizione degli accorpamenti non conclusi. In definitiva, è questo il risultato che si aspetta il Ministero e per raggiungere il quale ha proceduto alle loro nomine che altrimenti sarebbero incoerenti con le finalità che le hanno determinate.
In caso contrario,  rivelandosi il disinteresse dei commissari, il Ministero dovrebbe ritenere conclusi gli accorpamenti effettuati e liberare Taranto e Brindisi da un procedimento senza fine, restituendo alle due città le rispettive Camere di Commercio”.

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