venerdì 18 Ottobre 24

Agromed, aperta la successione per il dopo Cesareo

L’attuale CdA della società partecipata dalla Camera di Commercio di Taranto e Brindisi scadrà il prossimo mese di maggio. Per la presidenza si fa il nome del numero uno di Coldiretti Puglia, Alfonso Cavallo

Chi succederà a Vincenzo Cesareo, neoeletto presidente della Camera di Commercio di Taranto e Brindisi, alla guida di Agromed? Chi gestirà la società dell’agroalimentare partecipata dalla stessa Camera di Commercio? L’attuale CdA scade a maggio di quest’anno, andrà presumibilmente rinnovato prima dell’avvio dell’estate. Partendo proprio dalla scelta del nuovo presidente. Già, ma chi? La poltrona fa gola a molti, i pretendenti non mancano di certo. Se non ci fosse incompatibilità tra le due cariche, se non si dovesse dar seguito agli accordi con le associazioni di categoria apparentatesi per eleggere l’ex numero uno di Confindustria alla presidenza dell’ente di Viale Virgilio, Cesareo non disdegnerebbe di trattenere per sé quell’incarico. Agromed ha un’importante dotazione economica da gestire per i prossimi anni. L’agroalimentare, poi, è una di quella scommesse sempre declamate – e mai realmente giocata –  per ovviare a monoculture produttive e poco dignitose amministrazioni straordinarie. Va da sé che una società che si occupi di agroalimentare, sia prerogativa di rappresentanti di quel mondo lì. Del comparto agricolo.

Ma, a Taranto, la normalità non esiste. Esiste, semmai, la condizione opposta. Non hai alcuna empatia con il popolo, ti destinano alla carriera politica. Non sai scrivere, ti promuovono alla direzione di un giornale. Hai interessi e formazione industriale, ti fanno fare il presidente di Agromed. Qualsiasi sia l’ambito d’azione, a vincere è comunque il canone inverso. Il camminare all’indietro. Il passato spacciato per futuro. Il referente di Coldiretti Puglia, Alfonso Cavallo, potrebbe essere uno dei papabili per il dopo Cesareo. Anche la Confcommercio, forte del suo peso negli equilibri della nuova Camera di Commercio, vorrebbe essere della partita. Siamo alla frutta. Anche oltre. Nel senso di prodotti da imballare e spedire nei ricchi mercati del nord Europa.

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