Coerente sino alla fine con se stessa, la società partecipata dalla Camera di Commercio non vuol saperne di muovere un passo che sia uno. Oltre l’indicazione di un presidente, del CdA, del Collegio dei revisori non si è andati. Della serie: sotto la nomina, niente. Una storia tutta italiana (e tarantina) che dura, ormai, da trent’anni
Si sono perse le tracce di Agromed, nuovamente. Cioè: non sono mai state trovate in tutti questi anni. Al pari dell’ombra che scorgi senza poterla toccare. L’agroalimentare, a Taranto, e la società partecipata dalla locale Camera di Commercio, somigliano al Terzo segreto di Fatima. Più si cerca di conoscerne il significato, di carpirne i segreti, e più si finisce con il brancolare nel buio. Di tirare ad indovinare. Di parlarne perché, ai denti, devi pur concedere un pò di aria di tanto in tanto. Che storia tutta italiana quella di Agromed. Assurda nella sua veridicità. Paradossale eppure maledettamente concreta. Più di trent’anni fa, l’allora Governo Ciampi, destinò dieci milioni di euro affinché la provincia di Taranto potesse produrre, imballare e commercializzare i propri prodotti agricoli. Indirizzarli verso i mercati del Nord Italia, lungo le direttrice dell’Europa settentrionale. Darsi, insomma, una prospettiva altra rispetto alla mortifera Ilva: ex o post, cambia poco.
I soldi c’erano e ci sono, ma pochissimo – o nulla – è stato fatto in tutto questo arco di tempo. In trent’anni è caduto il regime comunista in Russia, c’è stato l’attacco alle Torri Gemelle negli Usa, Grillo ha reso la politica italiana comica – e dilettantistica – più di quanto già non fosse, ma Agromed niente. Coerente con se stessa sino alla fine, è rimasta ferma. Inerte. Impalata. Ecco: imballata. Anzi, no. Qualcosa è stata capace di produrla. L’indicazione di un presidente, del CdA, del collegio dei revisori. Della serie: sotto la nomina (e non il vestito), niente. Difficile venir fuori dalla monocultura dell’acciaio con queste premesse. Siamo disadatti alla diversificazione produttiva. L’Agromed baluginante: appare all’improvviso, sparisce un attimo dopo.