Rinnovate le cariche elettive dell’associazione che raggruppa il maggior numero di aziende operanti nell’indotto ex Ilva
Rinnovate, nei giorni scorsi, le cariche elettive in AIGI: l’associazione che raggruppa il maggior numero di aziende operanti nell’indotto dell’ex Ilva. Per acclamazione ed in maniera unanime sono stati eletti, alla carica di Presidente l’ing. Nicola Convertino, come suo Vice, Vladimiro Pulpo, come consiglieri: Bianchi Cosimo, Ciullo Franco, l’Ing. Cuscela Giandomenico, Fornaro Massimo, Intermite Gabriele, Liuzzi Palmo, Martucci Eugenio, Montemurro Michele, L’ARCH. Rispoli Renato Probiviri l’ing. Donatelli Giovanni, l’ing Pierangeli Ettore e Varetti Ignazio
Per AIGI, quindi, continua più forte di prima e nella massima compattezza, il suo duplice impegno di sempre. Da una parte l’impegno che non è mai venuto meno, sin dall’atto della sua costituzione. Ossia quello di sentinella per la difesa del cluster industriale tarantino, contro un ormai diffuso senso di deindustrializzazione in equilibrio con la salute e lo sviluppo integrato con altri settori economici.
La vertenza ADI continua a presentare nodi non ancora completamente sciolti. Quali il recupero delle grandezze finanziarie non ristorate dalla Regione Puglia, le problematiche dei crediti in pro solvendo Ifis, le tariffe da applicare alle aziende dell’autotrasporto nel rispetto delle tabelle ministeriali e delle criticità del territorio.
Temi importanti, dirimenti, da portare a soluzione nel più breve lasso di tempo. Aspetti sui quali non potrà abbassarsi la guardia per nessuna ragione. AIGI pretenderà, in linea con la sua storia, una storia recente seppur gravida di significati, il rispetto della dignità di tutti gli operatori economici operanti nell’area jonica. L’ex Ilva è una grande fabbrica, un asset strategico per l’intero Paese. E potrà esserlo ancora di più, in futuro, se saprà perseguire interventi di ambientalizzazione dei suoi impianti.
Contemporaneamente AIGI perseguirà con tutte le sue forze uno sforzo lungo le linee direttrici dello sviluppo di altri settori e punti di forza della nostra terra. La nostra tradizione metalmeccanica non è – e non sarà mai – in contrasto con lo sviluppo del comparto turistico e agricolo. E’ vero, semmai, il contrario: più è forte l’economia di un dato territorio se più articolate – e integrate – sapranno essere le sue logiche di sviluppo. Riuscire nell’ambizioso proposito sarà possibile mediante la formazione di personale e forza-lavoro dall’elevato tasso di specializzazione.
Importante, a tal proposito, sarà la collaborazione con l’Università e la costituzione delle Accademy interne. Il varo e la diffusione della cultura d’impresa è altro tassello prezioso del puzzle da portare a compimento. E, nondimeno, la nascita di consorzi che facciano leva sulla collaborazione, su un sano associazionismo in grado di cogliere le opportunità rinvenenti nell’ambito dell’offshore e della de-carbonizzazione.
“Coesione e consenso – ha dichiarato il nuovo presidente, Convertino – saranno gli ingredienti attraverso i quali proseguire, dritto, più forti di prima, con rinnovata lena, lungo il tracciato segnato negli scorsi mesi”.