mercoledì 16 Aprile 25

Aigi scrive al Governo per evitare il commissariamento dell’ex Ilva

Per il Presidente Greco porterebbe la fabbrica al default, al tracollo dell’indotto e dell’intero sistema economico di Taranto. Riportiamo integralmente la nota

“Apprendiamo oggi da un autorevole organo di stampa nazionale che il Governo starebbe per avviare la procedura di amministrazione straordinaria per l’ex Ilva di Taranto a distanza di 8 anni dall’analogo provvedimento che è già costato all’indotto di Taranto ben 150 milioni di euro. Da mesi chiediamo, inascoltati, tutele per le piccole e medie imprese che costituiscono l’indotto siderurgico, aziende che con i loro sacrifici e il loro lavoro hanno mantenuto in esercizio in questi anni lo stabilimento nonostante quanto già subìto nel 2015.

Le imprese iscritte ad Aigi, alcune già alla terza generazione, rappresentano il 90 per cento delle imprese dell’appalto e sono cresciute assieme allo stabilimento sostenendone nei decenni lo sviluppo grazie alle loro prestazioni altamente professionali e specializzate. Nonostante ciò ci ritroviamo oggi di fronte alla concreta possibilità che si materializzi il secondo ‘bidone di Stato’. Chi Le scrive nuovamente rappresenta una associazione di categoria che ad oggi vanta l’adesione di ben 80 aziende oltre a due Consorzi di Trasporti ed un Consorzio di Agenzie Marittime, imprese annoverate fra le più importanti dei vari comparti di appartenenza.

Una forza lavoro di circa 4000 unità. Rappresentiamo il segmento di economia specializzata del territorio ionico che ad oggi, nonostante gli sforzi di diversificazione produttiva e tecnologica che le nostre aziende hanno attuato, vive una situazione di cronica sofferenza legata al dilemma che ruota attorno allo stabilimento siderurgico.

Siamo costernati nel leggere notizie di una gravità così inaudita che speriamo vengano smentite categoricamente. Non crediamo, e ce lo auguriamo fortemente, che Lei Signor Presidente del Consiglio, voglia agire sulla scia di quanto hanno già fatto i suoi predecessori, così come ci auguriamo che il Governo sia nelle condizioni di offrire rassicurazioni circa l’immediato futuro dell’industria siderurgica di Taranto che è stata dichiarata strategica non solo per Taranto e la Puglia ma per l’intera Nazione. Ci auguriamo che Lei voglia smentire le presunte illazioni sul commissariamento dell’ex Ilva di Taranto o Newco, commissariamento che spalancherebbe le porte al default della fabbrica, al tracollo dell’indotto e dell’intero sistema economico di Taranto.

Speriamo, altresì, che voglia rilanciare con forza le trattative già in corso tra Governo e socio privato al fine di addivenire al più presto ad un accordo che punti al rilancio della produzione sostenibile di acciaio. Nel mese di Agosto abbiamo dichiarato lo stato di agitazione e siamo stati ricevuti dall’allora Prefetto di Taranto Demetrio Martino il quale ha garantito la Sua autorevole mediazione affinché una nostra delegazione fosse ricevuta dal Governo.

Per spirito di responsabilità abbiamo deciso di sospendere le iniziative di protesta che i nostri associati chiedevano vibratamente di attuare al fine di ottenere delle risposte, delle certezze, delle garanzie perché il timore di un nuovo provvedimento di amministrazione straordinaria era già fortemente avvertito.

 Responsabilità verso le nostre imprese e i nostri lavoratori che ora ci porta, invece, a rilanciare con forza lo stato di agitazione e a preannunciare massicce manifestazioni di protesta già a partire da lunedì prossimo 9 ottobre. Certi che comprenderete le nostre ragioni saremo ben lieti se Lei, Signor Presidente del Consiglio, riterrà opportuno ricevere una nostra delegazione anche al fine di esporLe le nostre proposte di crescita, sviluppo ed innovazione, dove richiediamo una attenzione particolare da parte del Governo. Certi di un favorevole riscontro della presente, cogliamo l’occasione per porgerLe cordiali saluti e i sensi della stima di tutti gli associati”.

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