Sarà con molta probabilità Giovanni Gugliotti il prossimo presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Jonio. La Lega di Salvini arriva a dama. Ciò che la terra divide il mare unisce alla fine
Da Prete a Gugliotti. Cambiano i frati, ma il convento resta lo stesso. Il Porto di Taranto, pardon l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Jonio, avrà come nuovo presidente l’ex sindaco di Castellaneta e già presidente della Provincia. Sarà questa la scelta, con molta probabilità, che verrà effettuata dal ministro Salvini. La Lega occuperà la casella lasciata vuota nella città jonica, con un proprio nominativo; il centrosinistra quella dell’Autorità Portuale di Bari. Il mare, insomma, unisce ciò che la terra divide. In questo bipolarismo delle spartizioni politiche. Delle assegnazioni operate maneggiando con cura il Manuale Cencelli.
Gugliotti è stato un dimenticato sindaco della città di Rodolfo Valentino, un non pervenuto presidente della Provincia, l’ideatore della candidatura di Musillo a sindaco di Taranto, rivelatasi – voti alla mano – un mezzo disastro, e ora si appresta a divenire il numero uno della più importante infrastruttura-risorsa della quale dispone Taranto. Il suo Porto, il suo mare. Una buona fetta delle nostre speranze future, concrete, suggestive (altro che Ilva e indiani vecchi e nuovi che giocano a fare gli indiani…). Con quali competenze? Con quale esperienza maturata in questo specifico settore? Con quale progettualità? Sarà il ministro Salvini a spiegarcelo. O il senatore Marti, nei giorni scorsi a Taranto per incontrare un manipolo d’imprenditori della locale Confindustria. O, magari, lo stesso Gugliotti. L’uomo alfa? Di più: alfa alfa.