“Impiegate troppe imprese non locali”
“I lavoratori non siano merce di scambio! Sono i nostri collaboratori, rappresentano la linfa vitale delle nostre aziende dove si sono formati ed hanno acquisito un notevole bagaglio di competenze e conoscenze che rappresenta know how. Il riferimento è quanto sta avvenendo in Arsenale a causa di scelte- che riteniamo discutibili – da parte del Ministero della Difesa che ha stabilito che le manutenzioni nei prossimi dieci anni siano affidate alle case costruttrici”. A dichiararlo Aigi Naval.
“Quanto denunciano i sindacati è verissimo- prosegue l’associazione – in Arsenale stanno operando, con il loro bacino di lavoratori, molte imprese non locali – cui sono affidati lavori in subappalto- mettendo a rischio la tenuta occupazionale delle aziende ioniche. La clausola di salvaguardia non è lo strumento necessario per risolvere quello che possiamo definire dumping territoriale. A rischio ci sono le imprese dell’indotto navalmeccanico ionico che, in quanto a professionalità, non è secondo a nessuno ed è quanto abbiamo ribadito nel corso di un recente incontro con il rappresentante territoriale del Governo”.
Aigi Naval ha chiesto al Prefetto di intercedere presso il Governo centrale ai fini di una urgente convocazione. Oltre a ciò, tramite i parlamentari locali, l’associazione ha chiesto un’audizione in Commissione Difesa per “esporre nel dettaglio quella che è la situazione attuale delle aziende dell’indotto navalmeccanico ionico”. “Non basta salvaguardare i “numeri” e pensare di aver risolto un problema. – conclude Aigi – Quello che va salvaguardato è l’intero tessuto socio-economico del territorio di cui le imprese sono la parte fondamentale ed integrante”.