mercoledì 16 Aprile 25

Arsenale e Porto, Aigi: “Chiediamo rispetto per le aziende del territorio”

“Siamo certi che le professionalità delle imprese del settore saranno tenute in debito conto al momento giusto”

A.I.G.I. naval sta seguendo con molta attenzione le scelte operative, tecniche, e contrattuali, a livello centrale operate dal Ministero della Difesa. Il Ministero della Difesa ha già affidato a Fincantieri e Orizzonte Sistemi Navali, l’Assistenza e la Manutenzione post-vendita per le Navi Classe Orizzonte; Navi Classe Fremm, Nave Cavour e per i nuovi Sommergibili Classe Todaro, rendendo le stesse in posizione predominante. Stessa sorte certamente subiranno tutte le nuove Navi in costruzione e facenti parte della cosiddetta Legge Navale.

L’Assistenza e la Manutenzione sarà affidata a Fincantieri fino a fine vita delle Navi. Nel giro di 2/3 anni, la Manutenzione di tutte le Navi e Sommergibili della Marina Militare Italiana, sarà affidata esclusivamente alla Casa Costruttrice. “Siamo certi, come già siamo stati rassicurati, vedasi l’episodio di nave Cavour destinata a Palermo per la quale è previsto un imminente ritorno a Taranto per il completamento dei lavori, che la professionalità delle nostre aziende del settore sarà tenuta in debito conto, nel rispetto delle regole, al momento opportuno. La Casa costruttrice, che non esegue manutenzioni, si affiderà sicuramente all’indotto Navalmeccanico di Taranto che in quanto a professionalità non è secondo a nessuno. – Si legge nella nota – Fincantieri e Orizzonte Sistemi Navali, a seguito dei precedenti ottimi rapporti, certamente valuteranno positivamente le Aziende locali, prevedendo prezzi adeguati alle normative di Legge, nonché Aziende certificate e che possano garantire lo stesso livello di rendiconto qualitativo che normalmente viene richiesto a fronte dei bandi di gara che il Ministero della Difesa elabora per aggiudicare lavori sul proprio naviglio.

Anche la Marina Militare, nota per la centenaria collaborazione con la Città di Taranto, e la onestà intellettuale che caratterizza l’attuale Direzione, sarà vigile su tale situazione, avallando certamente una piena collaborazione sinergica con Fincantieri e Orizzonte Sistemi Navali, così da evitare che le aziende locali del settore arrivino al definitivo tracollo. – Sottolineano – La Marina Militare ha a Taranto una Base Navale di Pronto intervento, ed ha potuto espletare egregiamente nei decenni anche questo compito grazie all’apporto ed alla collaborazione dell’indotto locale sempre pronto ad intervenire in tempi stretti e senza se e senza ma, al fine di rendere operative le unità navali, pronte a prendere il mare in sicurezza per mantenere la sicurezza del territorio nazionale.

L’indotto delle aziende in Arsenale occupava circa 1.000 unità. Oggi la presenza è ridotta ai minimi termini. Auspichiamo che le scelte del Ministero della Difesa, porteranno gli standard lavorativi ai massimi livelli del passato, in modo da salvaguardare il know – how territoriale. – Affermano gli esponenti di Aigi – È in gioco l’assetto aziendale ed economico del territorio e sono in gioco tantissimi posti di lavoro e la possibile perdita di un patrimonio storico professionale di alto livello destinato a sparire o ad emigrare in altre realtà territoriali, il tutto con serio nocumento della nostra città.

Solo le Aziende locali sono la certezza di sviluppo ed occupazione e per questo A.I.G.I. chiede l’apertura di un tavolo tecnico al fine di poter affrontare queste problematiche. Un paradigma che possiamo trasferire alla realtà portuale che rappresenta il cursore parallelo direttamente proporzionale alla salute industriale di Taranto. Da sempre il nostro Porto rappresenta la più grande delle aspettative economiche del territorio. Tuttavia i verbi vengono coniugati al futuro esclusivamente in termini di potenziale ed ipotesi, perché lo status attuale recita indici di profondissima crisi: numerica, commerciale ed economica. – Concludono – È inoltre necessario sottolineare che la stragrande maggioranza delle attività connesse alla gestione del traffico marittimo dell’intero comparto industriale (oltre il 90%) è in mano ad imprese non tarantine. Per logiche commerciali e di interessi particolari, l’affidamento diretto ad imprese del territorio rappresenta una esigua, minima, percentuale dell’intero volume di affari, con devastante deperimento delle risorse umane e commerciali. Aigi chiede, dunque, rispetto per le aziende del territorio”.

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