giovedì 21 Novembre 24

Baku Steel in visita a Taranto: manifestazione di interesse per l’ex Ilva

La delegazione azera esplora le opportunità di investimento mentre si avvicina la scadenza per le offerte vincolanti: la chiusura del secondo step della gara entro fine mese

Arriva nell’ex Ilva di Taranto, ora Acciaierie d’Italia in amministrazione straordinaria, una delegazione di Baku Steel company, l’azienda siderurgica dell’Azerbaijian. Baku Steel è interessata all’acquisizione di tutta l’azienda e ha presentato una manifestazione di interesse a settembre. Nella delegazione, emissari degli azeri ma anche consulenti italiani. È la seconda visita a Taranto dell’ultimo periodo dopo quella di Vulcan Steel che fa capo a Naaven Jindal i cui rappresentanti sono andati via venerdì scorso da Taranto dopo una visita durata alcuni giorni.

Anche per i rappresentanti di Baku Steel Company, la visita dovrebbe seguire lo stesso canovaccio di quella effettuata dagli indiani della Vulcan: visita agli impianti e approfondimenti tecnici. Ormai manca poco alla chiusura del secondo step della gara, ovvero la presentazione delle offerte vincolanti che, in base al bando dei commissari di Acciaierie, deve avvenire entro fine mese.

Non ci sarebbero notizie, invece, sull’interesse di altri gruppi insieme ai tre che hanno detto di voler prendere tutta l’ex Ilva. Ovvero Vulcan Steel, Baku Steel Company e Stelco, che dal Canada è passata in mani americane (Cleveland Cliff). Nessuna traccia, allo stato, degli ucraini di Metinvest, che pure sono stati accreditati come possibili interessati ad Acciaierie.

Yuri Ryzhenkov, ceo del gruppo Metinvest, aveva infatti dichiarato a settembre che “l’ex Ilva non è la nostra priorità ma resta un dossier interessante. Non riteniamo opportuno, però, formalizzare un investimento da soli. Ci piacerebbe rientrare in partita più avanti, magari con un partner italiano”. Tuttavia è sempre possibile che Metinvest, da sola o in cordata, si faccia viva nel rush finale di questo secondo step della gara.

La partita non è chiusa. Anzi. Non lo sarà dopo la fine di novembre, perché da qui partirà una fase ulteriore di negoziazione come ha detto il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, e non lo sarà molto probabilmente nemmeno a marzo prossimo, un anno dopo l’amministrazione straordinaria e il commissariamento pubblico, perché potrebbe essere necessario un po’ di tempo in più per la cessione degli asset aziendali.

(Agi)

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