Tenere insieme i diritti sanciti dalla Costituzione. Il procuratore capo di Taranto, Pontassuglia, valuterà il nuovo Dl sull’ex Ilva in base ai diversi aspetti giuridici che contraddistinguono questa complessa vicenda
I magistrati della Procura di Taranto valuteranno il nuovo decreto legge su Acciaierie d’Italia, ex Ilva, “esclusivamente nell’ambito dell’esercizio delle funzioni giurisdizionali”. Nessuna valutazione preventiva, dunque, alla commissione Industria del Senato che, con una serie di audizioni, sta approfondendo il dossier.
La risposta al presidente della commissione, Luca De Carlo, arriva dal procuratore capo della Repubblica di Taranto, Eugenia Pontassuglia, che lo stesso presidente aveva invitato ad intervenire così come sono intervenuti, nei giorni scorsi, il sindaco di Taranto, il presidente della Regione Puglia, gli esponenti delle associazioni e dei movimenti ambientalisti, i rappresentanti delle associazioni di impresa e dei sindacati.
“È innegabile – scrive il procuratore al presidente della commissione – che le previsioni contenute negli articoli 5, 6, 7 e 8 del decreto, emanate dal legislatore con la prospettiva di bilanciare l’interesse alla continuità produttiva in settori ritenuti strategici per l’economia nazionale e di garantire i correlati livelli di occupazione con la tutela di altri beni giuridici di primaria importanza ed essenzialità, quali il diritto alla salute e alla salubrità ambientale, presenta diversi profili di interesse giudiziario”.
Il procuratore parla di “evidente impatto che tale normativa, peraltro in fase di conversione, ha sulle vicende che interessano le attività che lo stabilimento ex Ilva, oggi Acciaierie d’Italia, svolge sul territorio di competenza della Procura di Taranto”. Tuttavia, rileva Pontassuglia, “il rispetto dei valori costituzionali che sono in discussione” e “l’osservanza dei principi posti a fondamento della separazione dei poteri dello Stato”, suggerisce di demandare ogni valutazione allorquando i magistrati saranno chiamati ad applicare nel concreto la nuova legge. (AGI)