giovedì 23 Gennaio 25

Ex Ilva, Arcelor Mittal disponibile a scendere in minoranza

“Ma – precisano fonti legali vicine alla multinazionale franco-indiana – il controllo della società resti condiviso”

Arcelor Mittal fa un passo indietro: secondo quanto riportato nella serata di ieri da La Stampa, infatti, il colosso franco-indiano dell’acciaio sarebbe favorevole a restare come socio di minoranza, scendendo al 34%, a fronte del versamento di 320 milioni di euro da parte di Invitalia.

Secondo fonti legali vicine alla multinazionale, Arcelor Mittal sarebbe anche favorevole all’acquisizione degli impianti da Ilva in amministrazione straordinaria che era originariamente prevista per maggio 2022 e in seguito posticipata a maggio 2024.

A oggi, dicono le fonti legali, solo 350 milioni di misure pubbliche sono state erogati da Invitalia e dal Governo italiano. I legali fanno poi presente che la proposta di Invitalia di funding e diluizione al 34% di ArcelorMittal, prevede anche la cessazione del controllo condiviso al 50% tra i due soci. Controllo condiviso del quale invece oggi beneficia Invitalia, detentrice di una quota del tutto simile, pari al 38%.

“La cessazione del controllo condiviso – sostengono gli avvocati della multinazionale – va in direzione contraria a tutte le interlocuzioni avvenute. E ArcelorMittal si sarebbe aspettata invece di poter continuare a esercitare il ruolo di partner industriale di Invitalia, con il medesimo status di controllo al 50% anche a pesi azionari invertiti”. “In quest’ottica – si conclude – ArcelorMittal conferma la volontà di collaborare con il Governo italiano a livello tecnico e tecnologico per la decarbonizzazione e la transizione ambientale dell’azienda».

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