Il segretario generale della Fim Cisl Roberto Benaglia: “L’accordo di programma non deve prevedere la chiusura dell’area a caldo o l’acciaieria chiuderà”
“Abbiamo verificato le difficoltà che esistono nell’accogliere le nostre proposte sul riequilibrio della governance e non siamo soddisfatti dei programmi produttivi previsti per Taranto: 4 milioni di tonnellate nel 2023, che saliranno a 5 nel 2024, non sono sufficienti al rilancio occupazionale”.
Così il segretario generale della Fim Cisl, Roberto Benaglia, ha commentato l’esito dell’incontro sull’ex Ilva che si è svolto ieri a Roma presso la sede del ministero delle Imprese e del Made in Italy.
“Il ministro ha previsto la possibilità di modificare l’attuale decreto sull’ex Ilva e si è detto disponibile ad un confronto continuo, che si rende necessario per una situazione complessa come questa”, ha precisato Benaglia, che si è detto favorevolmente colpito dai programmi per la decarbonizzazione.
A proposito della sostenibilità della produzione di acciaio, tuttavia, il segretario generale della Fim Cisl precisa: “L’accordo di programma, evocato da Governo e istituzioni locali e regionali, non deve includere la chiusura dell’area a caldo, su questo siamo stati nettissimi: ne va del futuro dell’acciaieria”.