giovedì 4 Luglio 24

Ex Ilva, D’Alò (Fim Cisl): “L’azienda è disponibile a integrare la Cigs”

“La cassa integrazione, se deve partire come procedura, deve sì puntare al quadro attuale, ma deve dare anche risposte e certezze di cosa succede nel momento in cui gli impianti ripartono e il tonnellaggio aumenta. Per noi questo è fondamentale”

“Oggi non era la giornata nella quale entrare nel dettaglio spicciolo della cassa integrazione, anche se molto si è fatto, ma era la giornata di aggiornamento sulla prospettiva che quest’azienda deve avere. Ci è stato presentato dall’azienda un primo approccio sull’aumento dei fornitori, sulle richieste che sono state fatte, sugli acquisti, proprio perchè probabilmente è loro volontà dimostrare quello che stanno facendo”. Lo ha detto Valerio D’Alò, segretario nazionale Fim Cisl, all’uscita del ministero del Lavoro dopo il primo incontro con Acciaierie d’Italia in amministrazione straordinaria sulla cassa straordinaria chiesta per 5200 dipendenti, di cui 4400 a Taranto.

“Ci è stato anche presentato un piano su come quel piano di ripartenza – ha aggiunto D’Alò a proposito dell’intervento da 330 milioni per il ripristino degli impianti negli stabilimenti, presentato lo scorso 7 maggio – stia dando le sue prime risposte. Noi abbiamo posto argomenti imprescindibili. La cassa integrazione, se deve partire come procedura, deve sì puntare al quadro attuale, un milione di tonnellate che produciamo, ma deve dare anche risposte e certezze di cosa succede nel momento in cui gli impianti ripartono e il tonnellaggio aumenta. Per noi questo è fondamentale.

Poi, e su questo l’azienda ha già dato delle aperture, e questo agevola la discussione, il trattamento che deve essere riservato ai lavoratori che deve essere assolutamente lontano dall’idea di gestione Morselli, per cui integrazione salariale, rotazione, formazione in presenza. L’azienda ci ha dato delle disponibilità anche ad una integrazione salariale che tocchi il 70 per cento e porti questa cassa a quella di Ilva in as. È stato chiesta da noi anche la tutela di tutto il bacino di lavoratori, compresi i 1600 di Ilva in as, e il pezzo di validità dell’accordo del 2018 su questi temi. Abbiamo ancora – ha concluso D’Alò a proposito dei 5200 cassintegrati – forti distanze sui numeri della procedura”.(AGI)

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