“In tal senso è auspicabile la presenza pubblica nella nuova compagine che gestirà l’acciaieria o forme di controllo puntuali degli impegni contrattualmente assunti”
Si è tenuta oggi, alle ore 14, l’audizione del presidente della Regione Puglia Michele Emiliano presso la 9ª Commissione del Senato nell’ambito dell’esame del disegno di legge sulla continuità produttiva e occupazionale ex Ilva e dei contenuti, in esso confluiti, del disegno di legge sul riesame AIA per gli impianti di interesse strategico).
Il presidente Emiliano, che è intervenuto in videoconferenza, ha evidenziato preliminarmente che “nonostante le richieste formulate da tutte le parti coinvolte, compresa la Regione Puglia mediante precedenti note e in corso delle pregresse audizioni, non è noto il Piano Industriale di Acciaierie d’Italia che i Commissari sono tenuti a predisporre”.
“L’iniziativa legislativa di cui oggi si discute non può prescindere dalla definizione e condivisione del Piano Industriale che contempli, non solo l’operatività e la sostenibilità economico-finanziaria dell’azienda, – ha affermato Emiliano – ma anche il piano concreto di decarbonizzazione, con indicazione dei tempi e delle fonti finanziarie necessarie e il necessario completamento degli interventi di ripristino ambientale, a cui erano originariamente destinate le somme che oggi vengono utilizzate per la continuità produttiva ed occupazionale e di cui, fin d’ora, si chiede il rifinanziamento. Il tutto avrebbe dovuto far parte di un Accordo di programma più volte annunciato, ma di cui ad oggi non abbiamo notizia”.
Quanto poi alla procedura di vendita dell’ex Ilva il presidente della Regione Puglia ha ribadito “l’assoluta necessità di procedere con la cessione dell’intero complesso aziendale con impegni vincolanti in relazione al processo di decarbonizzazione dell’acciaieria, agli interventi di ripristino ambientale e con garanzie solide per la tutela dei lavoratori dell’acciaieria e dell’indotto. – Si legge nella nota – In tal senso è auspicabile la presenza pubblica nella nuova compagine che gestirà l’acciaieria o forme di controllo puntuali degli impegni contrattualmente assunti”.
Il Governatore pugliese è poi intervenuto sulla nuova richiesta di cassa integrazione formulata da AdI in A.S. esprimendo la sua preoccupazione. “Se a luglio 2024 al Ministero del Lavoro fu trovato un accordo su un numero massimo di 4.050 cassintegrati nel gruppo, di cui 3.500 a Taranto, partendo da una richiesta di 5.200, stavolta il siderurgico chiede la cassa per 2.955 dipendenti di Taranto. – Evidenzia – Nonostante la riduzione del numero di lavoratori coinvolti, siamo preoccupati perché la richiesta di cassa straordinaria dimostra che i livelli produttivi attuali, ma anche quelli attesi nel prossimo futuro, non sono ancora sufficienti a garantire l’equilibrio e la sostenibilità finanziaria. Sotto ai cinque milioni di tonnellate di produzione di acciaio, attualmente la fabbrica ne realizza meno della metà, c’è squilibrio nel rapporto costi-ricavi dell’intero ciclo produttivo”. Conclude Emiliano.