I segretari generali delle sigle sindacali Fiom Cgil, Usb e Uilm, al termine dell’incontro di ieri al Mimit: “Il Governo non vuole assumere il controllo dell’azienda, continueremo a lottare”
“Il sindaco, il presidente della Regione e il Governo avevano già concordato tutto: noi non ci siamo risparmiati, ma lo scenario che abbiamo trovato è stato indescrivibile“. Queste le parole del segretario generale Uilm, Rocco Palombella, al termine dell’incontro che si è svolto ieri sull’ex Ilva presso la sede del ministero delle Imprese e del Made in Italy, a Roma.
“Abbiamo la responsabilità di aver aperto un varco su due fronti importanti: la trattativa sulla cassa integrazione e delle prospettive produttive da un lato, dall’altro aver convinto il ministro Urso che così non possiamo andare avanti“, ha proseguito Palombella, illustrando in seguito le future azioni del sindacato, ovvero proseguire la lotta e impugnare l’accordo del 2018 davanti alla magistratura, chiedendone il rispetto. “Chi non ha partecipato a questo incontro – ribadisce Palombella – non ha ragione, ha già perso. Noi abbiamo ancora una possibilità, dobbiamo portare avanti le nostre rivendicazioni“.
“La risposta del Governo è stata chiara: la governance rimane invariata, potrebbe modificarsi entro il 2024 ma al momento non cambia”, ha confermato Francesco Rizzo, esecutivo confederale Usb. “Nel momento in cui il Governo si è accordato con Arcelor Mittal per 4 milioni di tonnellate nel 2023 e 5 nel 2024 è il Governo stesso a certificare la strada futura, ovvero ulteriore esubero di lavoratori”.
“Ci aspettavamo che il Governo ci rispondesse – sottolinea Michele De Palma, segretario generale Fiom Cgil – ed in effetti il ministro Urso si è detto disponibile a modificare il decreto sulla base delle proposte dei sindacati. Tuttavia, non c’è al momento la volontà di prendere in mano l’azienda: dobbiamo essere noi, con lo sciopero e altre iniziative, a convincerlo”. Anche De Palma ha confermato l’esistenza di un accordo del Governo con il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci e il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano: “Ma l’accordo di programma non prevede nessun ruolo per le organizzazioni sindacali – specifica il segretario generale Fiom Cgil – noi abbiamo ribadito che non siamo disponibili a questo scenario, se non discutendo prima del futuro degli impianti e dei lavoratori”.