venerdì 18 Ottobre 24

Ex Ilva, il ministro Urso ai sindacati: “Già disposto di convocarli”

A margine della Giornata della Ristorazione al Mimit, il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, risponde alle sigle sindacali, che lamentavano di attendere da gennaio una convocazione

Questa mattina a Roma l’incontro tra il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, e il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso; sul tavolo l’accordo di programma, da cui far partire la riconversione dell’ex Ilva.

Nel pomeriggio di ieri, tuttavia, i segretari generali di Fim Cisl, Roberto Benaglia, di Uilm, Rocco Palombella, e di Fiom Cgil, Michele De Palma, hanno indirizzato una lettera allo stesso ministro Urso, al presidente di Acciaierie d’Italia, Franco Bernabè e all’amministratore delegato di AdI, Lucia Morselli, nonchè all’ad di Invitalia, Bernardo Mattarella, lamentando che la propria richiesta di incontro sia in attesa da mesi e rimarcando che l’accordo di programma non si può prefigurare senza coinvolgere i sindacati e con la previsione di chiudere l’area a caldo.

Giunta a stretto giro la risposta del sindaco di Taranto che ha precisato: “Spiace dirlo, ma qualcuno è in confusione o forse deve approfondire la propria comprensione delle attuali regole UE; siamo stati espliciti con tutti, non un euro pubblico europeo si potrà spendere nei prossimi anni senza un accordo di programma con gli enti locali sull’ex Ilva, il resto sono favole e fanno male solo a lavoratori e imprese. Se qualcuno pensa che le risorse della transizione giusta si possano utilizzare in costanza della inquinante area a caldo dello stabilimento è fuori strada. Non servono polemiche, è banale amministrazione pubblica. E sarebbe anche il bene dei lavoratori e dei cittadini”.

Non si è fatta attendere nemmeno la risposta del ministro Urso che, a margine della Giornata della Ristorazione al Mimit ha voluto rassicurare i sindacati: “Ho già dato disposizione per convocarli, c’è tutta una procedura in corso: prima con il dialogo con gli enti locali, doveroso perché sono espressione dei cittadini e lo abbiamo fatto per incardinare il contratto di programma che riguarderà Taranto e tutta la filiera industriale che vi opera, poi i sindacati e alla fine del percorso l’intero tavolo dell’Ex Ilva, asset strategico del Paese”.

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