sabato 19 Aprile 25

Ex Ilva, Invitalia: “L’azienda disattende il contratto e non collabora”

In una lettera l’Ad Bernardo Mattarella avanza una serie di contestazioni evidenziando il mancato rispetto degli accordi contrattuali

Nuove tensioni nel rapporto, gia’ difficile, tra Invitalia e ArcelorMittal in Acciaierie d’Italia (ex Ilva). La societa’ pubblica che fa capo al Mef e la multinazionale dell’acciaio convivono infatti in AdI rispettivamente col 38 e col 62 per cento delle quote.

In una lettera che Bernardo Mattarella, ad di Invitalia, ha spedito a Franco Bernabe’ e Lucia Morselli, rispettivamente presidente e ad di Acciaierie d’Italia Holding, ma anche ad Acciaierie d’Italia spa, ad ArcelorMittal SA in Lussemburgo e ad ArcelorMittal Italy Holding a Milano, si avanzano una serie di contestazioni e si evidenzia per “l’ennesima volta, il grave difetto di disponibilita’ e collaborazione nei confronti della nostra societa’ e la ancor piu’ grave mancata conformita’ alle pattuizioni contrattuali”.

Un primo punto di contestazione sollevato da Invitalia riguarda il fatto che AdI non abbia fornito al socio pubblico elementi sullo stato della societa’ siderurgica. Questo per “la corretta valutazione circa il possibile esercizio dei propri diritti, in particolare, la sussistenza o meno dei presupposti per l’ammissione di ADIH alla procedura di amministrazione straordinaria”.

Secondo Invitalia, dall’azienda “non e’ stato fornito un aggiornamento sui piani di produzione di acciaio e, in particolare, su quale sarebbe l’entita’ della liquidita’ necessaria per far fronte all’indicato impegno di 4 milioni di tonnellate di acciaio. A fronte della delicata situazione corrente, ADIH avrebbe dovuto fornire almeno una situazione economico-patrimoniale e finanziaria aggiornata, nonche’ un prospetto dei flussi di cassa a 12 mesi”.

A cio’ si aggiunga che l’11 settembre e’ stato sottoscritto da AdI un Memorandum of Understanding “senza che ne fosse stata data alcuna comunicazione e preventiva informazione al consiglio di amministrazione della holding capogruppo”. In sostanza, Invitalia non ne e’ stata messa a conoscenza. Inoltre, il rappresentante del privato, “in occasione delle riunioni consiliari del 21 settembre e del 16 ottobre, non ha fornito alcun dettaglio in proposito pur essendo stato personalmente firmatario”. Il socio pubblico e’ stato quindi tenuto all’oscuro e questo determina “il sorgere di precise responsabilita’”. (AGI)

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