giovedì 13 Marzo 25

Ex Ilva, Legambiente chiede garanzie su decarbonizzazione: “Non ripetere errori del passato”

L’associazione lancia un appello per una transizione ecologica e sociale sostenibile, con la sostituzione degli altoforni e l’introduzione dell’idrogeno verde

Con l’avvicinarsi della scadenza dei termini per la scelta dell’offerta migliore nella procedura di vendita dell’ex Ilva, Legambiente lancia un appello per non ripetere gli errori del passato, ponendo al centro del processo decisionale la tutela di salute, ambiente e lavoro.

“L’aspetto decisivo deve essere costituito dalla effettiva decarbonizzazione del siderurgico”, afferma Lunetta Franco, presidente di Legambiente Taranto, sottolineando l’urgenza di sostituire altoforni e cokerie con forni elettrici e l’utilizzo del preridotto (Dri).

L’associazione ambientalista evidenzia l’importanza non solo del risultato finale, ma anche della tempistica del processo di transizione: dalla messa in funzione del primo forno elettrico alla dismissione definitiva degli impianti a carbone, fino all’introduzione dell’idrogeno verde nel ciclo produttivo. La tecnologia Dri, già realtà in diverse parti del mondo, sta prendendo piede in Europa con progetti innovativi in Svezia e Finlandia. Secondo Legambiente, la decarbonizzazione porterebbe benefici non solo ambientali ma anche lavorativi, nonostante possa comportare una rimodulazione dell’organico.

Per gestire eventuali esuberi, l’associazione propone l’attivazione di strumenti come l’accordo di programma, individuando nelle energie rinnovabili e nella produzione di idrogeno verde potenziali settori di ricollocamento. Le stime indicano che entro il 2050 il settore delle energie rinnovabili potrebbe impiegare in Italia circa 900.000 addetti.

L’associazione ha annunciato l’avvio di uno studio scientifico su questi temi, che sarà messo a disposizione della comunità tarantina e dei decisori politici, per supportare una transizione che la città attende da oltre un decennio.

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